Ottanta ore a piedi, sessanta di marcia, venti di arrampicata. Sono queste le cifre della fatica di Abele Blanc, guida alpina di Cogne, e Carlo Lucianaz, istruttore Cai di Charvensod, per conquistare le tre grandi vette dell'Africa, il Kibo (Kilimangiaro 5895 mt.) la più alta vetta del continente africano, il Kenya e il Ruwenzori. I due alpinisti hanno salutato così gli anni '80, ma al loro ritorno in Valle d'Aosta dell'impresa alpinistica parlano poco, preferiscono dire della gente che hanno incontrato e lanciare un idea: un gemellaggio tra la Valle e i villaggi ai piedi di quelle montagne. "Almeno tra guide. Perchè organizzare questi viaggi è un impresa difficile. Noi non possiamo contare su alcun appoggio laggiù, mentre i francesi hanno le loro basi", dicono. Blanc aggiunge: "Come valdostani abbiamo poi un primato da mantenere. Le nostre guide sono ambasciatori della nostra regione in Africa". Blanc e Lucianaz hanno compiuto l'impresa alpinistica in ricordo del centenario della conquista del Kilimangiaro e hanno seguito le orme di due guide di Courmayeur che cinquant'anni fa iscrissero il loro nome nel "guinness" dei primati compiendo la triplice salita: Kilimangiaro, Kenya e Ruwenzori. Erano Eliseo Croux e Eduardo Barreux, che accompagnarono l'alpinista Una Camerun: Rimasero in Africa tre mesi. "Era un omaggio dovuto a quella grande impresa". (La Stampa)
(foto: Venti che spazzano la cima del Kilimangiaro)
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