I misteri riaccendono la memoria: dal ghiacciaio del Miage emergono racconti di anni fa, oltre ai resti di aerei e vittime. Il velo di neve caduta nei giorni scorsi si è sciolta e ha scoperto un elica di aereo con ancora attaccata parte di un motore, resti di sciagure spaventose che erano in parte rimosse dalla memoria. S'intrecciano lamiere di due esplosioni sul Monte Bianco, entranbe vicine alla vetta, due aerei indiani caduti a distanza di dieci anni l'uno dall'altro. Di uno rimane l'elica e un pezzo di motore, dell'altro parti di carlinga, oblò e vestiti dei 117 passeggeri morti il 24 gennaio del 1966, oltre ad un berretto di una hostess. La notizia del ritrovamento dei resti del Boeing 707 dell'Air India è rimbalzata in tutto il mondo e le informazioni si sono un po' confuse, come i pezzi dei due aerei sul Miage. E' stato trovato anche un documento sul ghiacciaio, una patente di volo, intestata ad un americano, certo E.W. Callaway, un brevetto che fu rilasciato a Miami (USA) a quello sfortunato pilota nato nel 1930. Lo schianto dell'aereo contro la parete del Bianco in quel mattino di nuvole del 1966 scosse Courmayeur poco dopo le otto. Al Col Chécrouit, di fronte al Bianco, furono trovate lettere e documenti. Sulla montagna un pezzo d'ala, la coda e pochi resti umani. L'unico corpo ritrovat intero fu quello di una scimmietta, una delle tante che l'aereo trasportava. La lasciarono lassù.
(La Stampa)
(foto: resti dell'aereo ritrovati sul ghiacciaio del Miage e lo stemma del berretto d'una hostess)
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