mercoledì 15 ottobre 2008

PIETRO MASO: ORA SONO UN ALTRO...

VERONA - Voleva un auto di lusso, libertà e soldi da spendere con le ragazze nelle balere di provincia. E tre compari che la pensavano come lui, pronti a dividere bagordi e avventure. Aveva allora 20 anni Pietro Maso, (foto) e all'incirca la stessa età i compagni di sventura, Dorian, Giorgio e Paolo. Soldi e una Bmw 2000 per scorrazzare nelle città vicine, Verona Vicenza o Padova, dove ci sono discoteche e ragazze che ci stanno, altro che Montecchia di Crosara, quattro gatti e il deserto alle dieci di sera. Tutto e subito quindi, senza aspettare i sacrifici di un lavoro, e senza passare, col cappello in mano, davanti ad un direttore di banca a chiedere un finanziamento per quei "sogni" impellenti. L'idea è di quelle che mai vorresti sentire e che ti gelano il sangue: "Fare fora i veci". Uccidere i genitori quindi. Un idea che nemmeno Stanley Kubrick avrebbe messo in scena tanto è orripilante e contro natura. Martedì 16 aprile 1991è una sera di lampi e tuoni e una pioggia incessante cade sulla zona. Dopo alcune ore passate in una discoteca del paese, il quartetto di criminali è pronto per il massacro. Il piano è attendere in casa il ritorno di Antonio e Rosa, i genitori di Pietro, usciti quella sera di pioggia per un appuntamento di preghiera nella chiesa vicina. Come armi, il bloccasterzo dell'auto e mazze. Appena entrati in casa, Pietro Maso svitò tutte le lampadine, poi, con gli altri tre restò in attesa. Quando il rumore di un auto annunciò l'arrivo dei genitori, il quartetto si preparò alla mattanza. La prima ad entrare fu la madre: "Perché la luce non si accende?" fece appena in tempo a pronunciare. Un colpo secco sulla testa la uccise all'istante, poi, anche il padre subì la stessa sorte. Come avevano pianificato, i quattro si lavarono con cura poi, uscirono di casa, con destinazione "discoteca" per crearsi un alibi. Rock di Tina Turner o dei Roxette, risate con gli amici e una vodka in mano. Li ricordano così chi li ha visti quella sera, poi, sul tardi, Carabinieri nella casa dell'orrore alla scoperta del delitto e quel figlio, Pietro Maso, secondo loro, troppo tranquillo davanti ad una simile carneficina. Com'era tua madre? gli chiederanno: "Normale". E la vita in casa coi tuoi genitori? "Normale". Una normalità che gli costerà 30 di galera, 26 a due suoi complici e 13 per il terzo della banda, minorenne all'epoca dei fatti. Oggi, a diciassette anni, quattro mesi e venticinque giorni dal massacro, Pietro Maso, 37enne, esce di galera in regime di semilibertà. "Esco perché sono un altro". E chi lo mette in dubbio... (Gericus)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questa a quanto pare e' la Giustizia Italiana? Ma c'e'
veramente da vergognarsi esce perche' e' un altro. Ma allora quei disgraziati(perche' ci sono) che si fanno anni di galera per sciocchezze cosa dovrebbero fare. Gericus ti reputo un buon giornalista scrivi un bel articolo a questi Giudici che dovrebbero veramente giudicare la Giustizia Italiana, VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!!!