lunedì 13 ottobre 2008

LA LEGGE DEL PIU' FORTE

PADOVA - Come la storia insegna, il conquistatore impone sempre la sua legge nella terra occupata, sia essa strappata con la forza o con l'inganno alle popolazioni locali. Qualcosa di simile, qua e là, sta avvenendo in Italia, o almeno, si cerca di mettere in atto. A Padova, per esempio, dove zone della città stanno diventando 'off limits' oltre che ai padovani, anche alle Forze dell'ordine. E' di ieri infatti la notizia che alla richiesta di documenti da parte di una pattuglia di carabinieri ad un clandestino africano, questi, oltre ad una feroce reazione nei confronti dei militari, ha avuto immediatamente l'appoggio di un branco di suoi connazionali spuntati come funghi nei paraggi, che al grido "via di qua questa è strada nostra", (?!) hanno cercato di liberare il compare. Solo l'arrivo di altre pattuglie sia di polizia che di carabinieri ha evitato il peggio, anche se due uomini dell'Arma comunque sono dovuti ricorrere alle cure dei medici per le botte ricevute. Ma non è un fatto isolato, poiché anche a Milano i cinesi si rivoltarono violentemente contro la Polizia locale, intervenuta in quel "formicolaio" di via Sarpi per ristabilire un po' d'ordine e disciplina, e anche qui la reazione degli "ospiti" non si fece attendere. Recentemente poi, anche Castelvolturno ha segnalato l'insofferenza degli immigrati verso le leggi che regolano la terra dove questi sono sbarcati, mettendo a ferro e fuoco la cittadina campana dopo un regolamento di conti tra camorra locale e una banda di spacciatori neri, e dove sei di questi erano rimasti uccisi in un agguato di fuoco. Insomma, tentativi violenti per imporre tra di noi forme di vita illegali e redditizie da parte di chi, invece, non avrebbe neppure il diritto di restare un minuto in più sul suolo italiano. Ma dal momento che il predatore "azzanna sempre chi fugge", il motivo di questa sfacciata violenza è sempre lo stesso: pavidità delle istituzioni nell'affrontare radicalmente il problema, il tutto, a causa di un mal interpretato senso di legalità, che è tale se ne fa le spese un bianco, ma è "razzismo" se a subirla è un nero. Pertanto, è politicamente corretto "chiudere un occhio" verso i delinquenti "ospiti", ma aprirli ben bene tutti e due invece se il malcapitato è un signor Rossi qualsiasi. Questa è la realtà del momento, una realtà che però non porta lontano, perché sempre più sovente, sia da una parte che dall'altra, violente forme di razzismo occupano le pagine dei nostri giornali. I violenti scontri di Parigi, a quanto pare, non hanno insegnato niente... (Gericus)

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