mercoledì 8 ottobre 2008

GIALLO DI GARLASCO: L'ORA DELLA VERITA'

MILANO - Per al la Procura di Vigevano non ci sono dubbi: Alberto Stasi (foto) è colui che il 13 agosto del 2007 uccise Chiara Poggi. L'accusa infatti parla chiaro: omicidio volontario con l'aggravante delle sevizie e della crudeltà verso la vittima. Chiuse le lunghe indagini dunque, in primo luogo si denuncia l'efferatezza di quel delitto pur non fornendo una spiegazione logica sul movente che lo ha scatenato. Rimane un mistero anche l'arma usata per compiere il delitto, tanto che viene indicata con un generico "oggetto contundente", dal momento che non è mai stato rintracciata. Con la chiusura delle indagini, seguirà una richiesta di rinvio a giudizio, sebbene questa procedura attenda ora dalle parti, la presentazione di memorie, documenti ed eventuali nuovi interrogatori. Un caso giudiziario dunque che si avvia verso una conclusione, con un unico indiziato e con tanti misteri, primo dei quali, appunto, il movente. Quale può essere la miccia dunque che ha innescato questo delitto? Qualcosa di inconfessabile avvenuto durante la vacanza a Londra di Alberto Stasi? Una discussione improvvisa sfociata in tragedia? Gianluigi Tizzone, legale della famiglia Poggi non usa mezze parole: "Tutto ciò è la giusta evoluzione procedurale determinata dall'attività degli inquirenti che, da oltre un anno, indica un solo indagato, che altri non è che Alberto Stasi". (Gericus)

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