sabato 18 ottobre 2008

DELITTO MEREDITH: CHIESTO L'ERGASTOLO PER HERMANN GUEDE

PERUGIA - Ergastolo. E' questa la richiesta fatta dai due pm del tribunale di Perugia, Giuliano Mignini e Manuela Commodi nei confronti di Rudy Hermann Guedé, l'ivoriano accusato assieme ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito dell'uccisione della giovane studentessa inglese Meredith Kercher. Nella loro requisitoria, i due magistrati hanno tracciato un quadro ben preciso di come siano andate le cose in quella casa di via della Pergola, dove il 1° novembre del 2007, fu rinvenuto il corpo senza vita di Meredith. Secondo la ricostruzioni quindi, l'omicidio sarebbe scaturito durante "un gioco erotico", nel quale la vittima non voleva sottostare. E per chiarire meglio la scena, il dottor Mignini afferma che "fu Amanda Knox a vibrare la coltellata mortale, mentre Rudy Guedé, oltre che trattenerla con Raffaele Sollecito, la violentava". Per i pubblici ministeri c'è la certezza che tutti e tre fossero presenti quella sera sulla scena del delitto, e partendo da questa convinzione, specificano che "ognuno di loro avrebbero avuto un ruolo attivo nell'omicidio". Si ritorna quindi alla prima ipotesi, quella cioè del delitto a sfondo sessuale, un ipotesi che però nel corso delle indagini venne accantonata, quando si ipotizzò invece un delitto maturato a seguito del furto di una certa somma di denaro di proprietà della vittima, con esplicite accuse di questa rivolte ad Amanda. Ora, a dare credito di nuovo alle prime intuizioni, ci sono i risultati del lavoro svolto dalla polizia scientifica, e tra questi quelle tracce di Dna di Amanda trovate sul coltello rinvenuto in casa di Sollecito, e il codice genetico dello studente barese su un frammento del reggiseno di Meredith, oltre a l'impronta di una mano insanguinata appartenete a Rudy Guedè rinvenuta sul cuscino posto sotto il corpo della vittima. Ma la battaglia per i legali della difesa non è ancora finita, anzi, già si comincia a demolire la testimonianza -a dire il vero abbastanza lacunosa- dell'albanese Kokomani, il quale, dopo aver confermato la presenza del terzetto degli imputati nei paraggi della casa di Mez la sera del delitto, ha anche asserito di essere sicuro di non sbagliarsi, poiché Raffaele e Amanda già li aveva visti insieme numerose volte a partire dal luglio 2007. Una data però che Raffaele ha contestato duramente: "Io e Amanda ci siamo conosciuti ad un concerto di musica classica solo nell'ottobre successivo, ovvero tre mesi dopo". Una verità dunque ancora tutta da accertare, con Rudi Guedé che ha chiesto il rito abbreviato e Amanda e Raffaele quello ordinario. Era presente in aula anche Patrick Lumumba, accusato in primo luogo e poi scagionato, costituitosi parte civile nei confronti dell'americanina di Seattle. Tranquillità degli avvocati di Guedé: "Ce la spettavano una richiesta simile, coerente rispetto agli addebiti formulati. Dimostreremo invece che il nostro assistito non ha ucciso Meredith Kercher". Lunedì prossimo l'udienza riprenderà con gli interventi delle parti civili e quelli delle difese. A fine ottobre, dovrebbe arrivare la prima sentenza. (Gericus)

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