venerdì 18 gennaio 2008

PER LA RIEDUCAZIONE? LA SIBERIA (2008)

Non è il primo e non sarà l'ultimo, perché nella civilissima Germania la criminalità, in questo caso giovanile, non la passa liscia. E' di questi giorni infatti la notizia riportata dal quotidiano "Suddeutsche Zeitung" che un giovane di 16 anni, ritenuto violento, è stato spedito per nove mesi in Siberia, dietro ad una decisione presa dai servizi sociali di Giessen, un piccolo centro a una cinquantina di chilometri da Francoforte. Per i minorenni dell'Assia dunque, pugno duro delle autorità, convinte più che mai che la delinquenza giovanile non la si combatte con dei pannicelli caldi ma con delle soluzioni radicali. E proprio dietro a questa convinzione, stando ai dati forniti dalle autorità, ben 600 ragazzi tedeschi giudicati "difficili", nel 2006 sono stati spediti all'estero "non per un atto punitivo, bensì come misura pedagogica". E la misura pedagogica comprende pure la costruzione di una toelette nel giardino, tagliare giorno per giorno legna per la stufa e ancora, niente acqua calda per lavarsi. Cura drastica della politica dunque per affrontare il dilagante problema della criminalità giovanile, che ha dato come risultato, appunto, la creazione di questi cosiddetti "campi di rieducazione". E non è una passeggiata. La temperatura media in Siberia e di 55 gradi. Sotto zero. (Gericus)

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