martedì 15 gennaio 2008
IL MALATO IMMAGINARIO (2008)
Alle scuole medie, quando nella mattina mi attendeva un interrogazione certa di latino o matematica, l'unica scappatoia era "fingersi malato". E non era una cosa semplice, perché i miei genitori non ci 'cascavano' tanto facilmente, però, su cinque o sei volte, in un paio riuscivo nell'intento, ristabilendomi "misteriosamente" verso mezzogiorno, giusto il tempo per poter uscire nel pomeriggio con gli amici. Per Cecilia Carreri, (foto) magistrato a Venezia, la cosa è andata molto meglio, perché la sua "malattia" è riuscita portarla avanti per sei mesi, mica una mezza giornata come ai miei tempi. Alla nostra Cecilia dunque, tanto di cappello, perché invece di starsene sotto le coperte a smaltire i suoi danni, se ne andava "sana come un pesce" -è proprio il caso di dirlo!- per mari lontani, partecipando pure a gare veliche di un certo prestigio come la Rolex Fastnet, un appuntamento preparatorio della transoceanica "Transat Jacques Vabre". Niente male per un magistrato, una figura giuridica preposta a scindere la verità dall'impostura, l'onesto dal mariuolo. Il tutto risale al 2005, ma si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, pertanto, come ha detto lei, "colleghi invidiosi mi hanno pugnalato alle spalle". Perché "di grazia"? La risposta è ancora peggio del malfatto: "Questa attività sportiva mi era stata 'caldamente' prescritta dai medici". Il Csm (Consiglio Superiore della Magistratura) non c'è caduto, condannando la Carreri alla perdita di un anno di anzianità e al trasferimento ad altro ufficio, perché come ha sostenuto, tutto ciò "ha indubbiamente creato un grave danno all'immagine del magistrato e alla credibilità dell'istituzione giudiziaria". Come se ce ne fosse stato bisogno... (Gericus)
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