lunedì 7 gennaio 2008
NAPOLI: ITALIA? (2008)
E venne l'esercito, che al posto dei netturbini ripulì Napoli da tonnellate di "munnezza". Rimane difficile da capire il meccanismo di questo "sfacelo" anche se una cosa è chiarissima: subito a casa il presidente della Regione Bassolino e con lui, il sindaco Iervolino, i due "lino" che non sono stati capaci di prevenire, arginare e superare il problema. E' un male antico quello della "munnezza" a cielo aperto nella città vesuviana, poiché sotto sotto gravitano interessi incrociati, che come ha definito la commissione parlamentare d'inchiesta, "sono luoghi d'incontro tra camorra e mala amministrazione". E pensare che da un po' di tempo, in tutto il mondo si è scoperto la grande ricchezza che può generare la spazzatura attraverso processi lavorativi, ma purtroppo, prima che i nostri amministratori se ne è accorta la camorra, dichiarando di fatto guerra a CDR e Termovalorizzatori, soluzioni che una volta per tutte metterebbero fine al caos. Un caos che produce 1.400 tonnellate di spazzatura al giorno solo a Napoli (7.300 in tutta la Campania), e che oggi vede 100.000 tonnellate di rifiuti non raccolti, con 8,5 milioni di ecoballe depositate sul territorio e che per trasportarle altrove necessitano di ben 250 tir. E mentre topi grossi come volpi girano per le strade, in mezzo a sacchi di immondizia che arrivano alle finestre dei primi piani, il presidente Giorgio Napolitano ammette che "si deve risolvere il problema che è diventato una vera e propria tragedia", e il presidente del Consiglio Romano Prodi comunica che "sul problema dei rifiuti mi sono preso la responsabilità e vado fino in fondo". Nessuno però che abbia il coraggio di dire "tagliamo il nodo che unisce strutture pubbliche alla criminalità". (Gericus)
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