domenica 31 agosto 2008
ANNA FALLARINO CASATI: AMORE E MORTE #5
Tradimento con il cuore dunque, e seppure il marito Camillo Casati Stampa credeva che tutto ciò fosse il "capriccio" di un momento di sua moglie, Anna Fallarino, (foto) e che presto tutto sarebbe ritornato come prima, le cose non andarono affatto così. Lo vedeva del resto che la consorte non era più la stessa, distratta con lui e allegra e sorridente quando invece era al cospetto di quel Massimo Minorenti, l'unico tra i tanti amanti a non essere considerato dalla donna solo un oggetto del piacere ma qualcosa di più. E Camillino si macerava nell'osservare, furtivo, gli sguardi che sempre più spesso questa lanciava al giovane durante feste o incontri "fortuiti" che stranamente avvenivano sempre più frequentemente, ma che di certo invece, erano programmati. Le sue angosce il marchese le affidava a quel diario che aveva cominciato a scrivere da quando si era legato alla bella Anna, tanto che in una pagina si legge: "Sono schifato da quanto sta succedendo. Questa è la più grande delusione della mia vita, vorrei essere morto e sepolto per non assistere a tutto ciò. Ho il voltastomaco per tanta piccineria dimostrata da Anna. Solo lei, con la mentalità da piccolo borghese che si ritrova, avrebbe potuto farmi una cosa losca di questo genere. Pensavo fossimo una coppia, l'unica, legata veramente..." No, Camillo Casati un tradimento simile proprio non poteva sopportarlo, non lo accettava, anche perché la situazione ormai stava precipitando. Anna, infatti, non nascondendo più la sua "sbandata" per Massimo, sempre più spesso si faceva vedere in giro abbracciata al giovane, a volte in atteggiamenti intimi talmente spinti da mettere in imbarazzo chi si trovasse nei paraggi. E tutto ciò naturalmente -e immancabilmente-, giungeva agli orecchi del marito Camillo, il quale, più di una volta, invitò la moglie ad un comportamento più serio e discreto. Stranamente, cercava di salvare la reputazione, sebbene fosse stato lui ad iniziare quel "gioco" di letto. Difficile afferrarne il concetto o se vogliamo, le differenze, ma per il marchese, pilotare e assistere agli amplessi della moglie con altri, per lui non significava tradimento, ma questo lo diventava invece quando era la donna a decidere con chi, dove e quando andare, e soprattutto, di nascosto a lui. Al di là di queste "quisquiglie", mai il marchese si lasciò andare a scenate di gelosia con la moglie, finché non scoprì che Anna aveva cominciato a regalare soldi a piene mani al suo amante. In una discussione piuttosto accesa tra i due coniugi, Camillo infatti chiamò spregiativamente "pappone" il giovane, vietando a quest'ultima di incontrarsi ancora con lui. Lo aveva capito però che la crisi con Anna era ormai irreversibile e tutto ciò non poteva sopportarlo. Così come non sopportava che qualcuno avesse "inceppato" quel gioco di sesso perverso che lui stesso aveva creato. (Gericus) [fine quinta parte. continua]
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