Era poi prevedibile, perché la difesa è insita nel Dna di ogni creatura vivente. Figuriamoci in quella umana. Ma tutto avviene per un motivo: quella sensazione di abbandono da parte della giustizia, quel sentirsi soli davanti alla minaccia, al pericolo. E' quando lo Stato abdica di fronte al crimine che il singolo corre ai ripari. Come? Assicurandosi un arma. E' di questi giorni infatti la notizia che in Italia -dati 2007-, le armi 'legali' sono sui 10.000.000 e le persone che detengono almeno un arma da fuoco sono ben 4.800.000. I privati cittadini con porto d'armi sono 34.000, 50.000 le guardie giurate, 800.000 le licenze di caccia, 178.000 le licenze per uso sportivo e 3.000.000 sono i privati che detengono armi in casa, ereditate o inservibili. L'Italia a mano armata quindi, e che si allinea -anche se in maniera minore- al pensiero degli americani, le cui associazioni propense all'uso delle armi, sono le lobby più potenti del Paese. Il passo verso l'acquisto di un arma da fuoco -legale o meno- è iniziato recentemente, quando dopo una serie infinita di omicidi, la maggior parte dei quali -senz'altro i più efferati,- commessi ad opera di stranieri, l'italiano si è sentito minacciato fin dentro casa, e la risposta è stata solo una: correre ai ripari, visto che le istituzioni latitano. Non so se sia un bene tutto ciò, fatto sta che quando si arriva al punto di "o tu o io", anche le decisioni estreme hanno il sapore di un rimedio estremo, tipo "sfida all'O.K. Corral". Non è bello tutto ciò, perché non è giusto passeggiare tra "Smith & Wesson" pronte a sputare morte. E' il declino della società, di quella società che ha abbassato le braghe al crimine, e questa reazione era del tutto prevedibile... (Gericus)
[foto tratta da "Tombstone" di Walter Noble Burns]
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