sabato 9 agosto 2008

LA GUERRA NON FA... AUDIENCE

Un agosto di guerra. I giornali parlano già di numerosi morti, 1400 secondo alcune agenzie, e di centinaia di case rase al suolo. Nonostante i terribili comunicati, le prime pagine dei quotidiani sono destinate ai Giochi Olimpici, a questo "grande evento di amicizia tra i popoli". Il medagliere conta più di tutto, tanto che l'apertura dei Giochi è condita con una serie infinita di immagini, di grandi titoli, maratone televisive dove minuziosamente si spiega che il nuovissimo stadio di Pechino è "un architettura che simboleggia un nido", facendo un appunto però sull'aria "irrespirabile", alla censura cinese su quella frase scritta sul nostro Tricolore, ai maxischermi, ai giochi pirotecnici di luci e immagini... Pagine e pagine dedicate all'evento olimpico, quasi nulle quelle su la guerra in Georgia. Si muore di bombe in quella parte del mondo, e se vogliamo, a due passi da casa nostra. Si muore però in contemporanea con l'Italia del Volley -che incontra proprio la Russia-, col Ciclismo su strada, con le eliminatorie del Nuoto e con la Scherma femminile, in attesa della 'droga' sportiva del Calcio che vede l'Italia contro la Corea. Mannaggia a Tbilisi, Ossezia e Russia! Potevano dichiararsi guerra dopo le Olimpiadi per avere più spazio sui giornali... (Gericus)
[foto da Il Corriere online: il dolore davanti alla morte]

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