giovedì 10 maggio 2007

IL DELITTO DELL'OMBRELLO (2007)

"Italiani credetemi, non sono un mostro". Parole uscite di bocca dalla rumena Doina Matei e raccolte da Elettra Deiana, parlamentare di Rifondazione Comunista in una sua recente visita al carcere di Rebibbia. Una volta di fronte all'assassina di Vanessa Russo, [la studentessa 23enne uccisa dalla rumena con una staffilata di ombrello che conficcatasi in un occhio le ha devastato il cervello], la deputata comunista, come se si trovasse davanti ad una suora delle Orsoline, le ha parlato della sua professione di onorevole poi, come se avesse di fronte una fanciulla che 'ha smarrito la via' sentenzia "Mi piacerebbe far tornare questa tragedia all'interno di una gestione normale e sottrarla all'enfasi mediatica". (Ho degli strani conati di vomito che salgono...). "Hai avuto nessun problema in carcere?" le chiede premurosa la 'deputata'. L'assassina dice di no. "Nè con gli agenti nè con le altre detenute"? insiste la parlamentare. "No, nessun problema, mi hanno accolto bene qui". (Lo sbocco di vomito è vicino, cosa sarà...). Ora spiegano come hanno trovato la 'tapina': "Ha il viso pallido e la sua espressione è dimessa, frastornata, la stessa espressione che ha nelle foto che la ritraggono quando viene portata in carcere". La discussione poi scivola sul frivolo, quando la parlamentare di Rifondazione Comunista trova che "L'italiano e il rumeno sono due lingue molto simili ed è facile quindi conversare"... (Basta, non ce la faccio più e vomito in libertà...).

Signora Elettra Deiani. Ma prima di venire a consolare un assassina, è stata per caso a consolare la famiglia di Vanessa? Ha asciugato le lacrime della madre? No, ma in compenso è rimasta colpita dal pallore della rumena. Ma il pallore e la rigidità della morte sul volto della giovane 23enne dentro la bara, lo ha visto? E le preoccupazioni della rumena, [conosciuta dalle nostre forze dell'ordine come "prostituta"], ha sentito quali sono? "Sono preoccupata per i miei due figli rimasti in Romania e che ora non riceveranno un soldo da me". Bella roba, spero che il Pubblico Ministero se le ricordi queste parole. Nessun rimorso o rimpianto dunque per avere ucciso una persona, ma disappunto per questo... "contrattempo" che non le permette di mandar soldi a casa. Mezz'ora di colloquio con l'assassina (ma non ha nient'altro da fare di più costruttivo per la societa?) con una promessa: "Tornerò a trovarti" dice la rappresentante comunista. "Vedrai che tutto andrà bene. Abbi fiducia ora che la pressione mediatica è calata, potrai spiegare le tue ragioni". (Il vomito esce a fiumi). Sono confuso...Mi immagino a questo punto che la deputata comunista le avrà chiesto se il pranzo che le servono è buono, se il croixant della colazione del mattino è soffice e se il tè servito alle cinque del pomeriggio è di suo gradimento. Se le rifanno la camera, se vuole una cella 'vista Tevere' o se preferisce, dato che siamo in estate, una prigione al mare... Che schifo... Sono sommerso dal vomito...
(La Stampa. 8 maggio 2007. Parole di Elettra Deiana raccolte da Flavia Amabile)
(foto: Vanessa Russo, 23 anni di Roma)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai reso l'idea perfetta. Questi politici che si schierano dalla parte di chi delinque dimenticandosi delle vittime. Ricordiamoci i nomi quando andremo a votare! Un dolce pensiero alla famiglia di Vanessa Russo, uccisa barbaramente da una extracomunitaria assassina.
Elena B. Como

Unknown ha detto...

hai perfettamente ragione! tu cosa proporresti se dipendesse da te per quella troia rumena?