martedì 1 maggio 2007

CHE NOME DIAMO AL PUPO? (1990)

La storia del nome proprio è una delle sintesi più affascinanti dell'identità di un popolo. Perchè la scelta di un nome è legata in modo sorprendente al conflitto tra "moda", intesa come innovazione e modernità, e la tradizione. Certo è che la tendenza, comune anche nel mondo classico, di rinnovare nei neonati il nome dei nonni o dei parenti più prossimi si è molto indebolita. Gli estratti dell'ufficio di Stato civile del Comune di Aosta sono emblematici. Dei 618 bambini denunciati all'anagrafe fra il primo gennaio e il 26 agosto di quest'anno, i "buoni vecchi nomi" di famiglia sono scomparsi, come quello di Maria che è stato imposto ad una sola bambina nata a maggio. Lo stesso vale per i nomi Giuseppe, Cosimo, Filippo, Rosa, Guglielmo, Ludovico, Giacomo, Luigi e Antonio. Di Salvatore se ne contano solo due: omaggio al nonno o al bomber dei Mondiali '90 Schillaci? In diminuzione in Valle anche per i nomi francesi, un ottantina in tutto, e questi in maggioranza sono Stéphany, Chantal, Nicole, Denise e Martine, accanto ai maschili Laurent, François, Thierry, Didier, Joseph e Michel. Di questo nome si trovano anche alcune varianti Michael, quella "personalizzata" Maicol e quella russa Mikhail. Sono di moda invece Jessica, Erick, Alex, Thomas, Johara, Hilary, Max, Katia, Yuri, Patrick, Jessie, Antony, Nicolas, Kim, Christopher e Christian. Fra i nomi italiani in netta maggioranza ci sono i sempre classici Federico, Francesco, Alessandro e Lorenzo, anche se tengono bene il passo i nomi 'puliti' come Marco, Matteo, Luca, Andrea, Marta, Giulia, Alice, Davide, Elisa, Fulvia, Silvia, Mattia e Alessia. (La Stampa)

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