venerdì 25 maggio 2007

PETIZIONE CONTRO GLI EXTRACOMUNITARI (1991)

Gli abitanti di via Stévénin sono preoccupati per il progetto di un dormitorio per immigrati. Raccolte già 247 firme di abitanti della zona e presentate al sindaco, al presidente della giunta regionale e alle forze politiche. Il tutto, senza alcun sentimento di razzismo o di intolleranza verso gli extracomunitari. I timori nascono per le condizioni in cui di solito vivono i giovani immigrati dall'Africa: pochi riescono a trovare lavori in regola con la legge, la maggior parte è costretta a fare l'ambulante per sbarcare il lunario, qualcuno si trova anche immischiato in furti oppure in storie di droga perchè non sa dove trovare soldi per sopravvivere. La legge, a quel punto, ha poca importanza. Sottolineano, in esordio, "il verificarsi di una nuova situazione logistico-culturale tale da provocare lo scontento degli abitanti della zona" e polarizzano l'attenzione sul "cuore della città, espressione più significativa della cultura, come immagine da offrire al visitatore alla ricerca della specificità storica". Scrivono ancora: "Una collocazione è indubbio, va ricercata, ma deve essere tale da garantire un futuro dignitoso per questa gente che direttamente o indirettamente abbiamo ricevuto. Illuderli sarebbe un ingiustizia". Via Stévénin è a pochi passi dai giardini d'infanzia, dove secondo un progetto, gli spazi circostanti devono essere recuperati per il verde pubblico. "Una comunità debole -continuano gli abitanti- costretta a sopravvivere potrebbe essere spinta a eccessi consequien drammatici. La loro esasperazione potrebbe sfociare in attività non sempre lecite". Per i residenti della zona il quotidiano è sovente drammatico: nella adiacenze della torre Bramafam il rinvenimento di siringhe usate e abbandonate lungo la strada è una realtà sempre più frequente. (La Stampa)

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