lunedì 21 maggio 2007

ALLERTA IN VALLE D'AOSTA (1991)

I militari della Valle d'Aosta hanno ricevuto l'ordibe perentorio dal ministero della Difesa di rispettare il più rigoroso riserbo sulle iniziative attivate a tutela dei cittadini per eventuali attentati. Un alto ufficiale, che non vuole essere citato, si lascia scappare che "dopo ciò che è capitato nelle ultime ore, il terrorismo è l'unica vera arma rimasta a Saddam Hussein". Gli obiettivi valdostani di possibili attentati messi sotto più severo controllo sono le dighe di Place Moulin (più di 100 milioni di metri cubi d'acqua) e quella di Valgrisenche, più modesta ma sempre tale da creare problemi se fatta saltare, l'oleodotto che collega la Valle d'Aosta con la Svizzera, la ferrovia, le stazioni ferroviarie e del pullman, le reti elettriche, soprattutto quella internazionale del "Superphenix", oltre naturalmente ai palazzi della Regione, del Tribunale, della Rai e i Municipi. Aumento dei controlli "con discrezione" anche ai trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo. Inspiegabilmente poi, col diffondersi della psicosi della guerra, è iniziata nella nostra regione la corsa all'accaparramento. Dagli scaffali dei negozi infatti è già sparito il sale, mentre le merci più ambite sono la pasta, il riso, l'olio, la farina e lo zucchero. Molti scaffali di supermarket sono desolatamente vuoti, nonostante si continui a dire che "non esistono rischi di restare senza cibo".
(La Stampa)
(foto: diga di Valgrisenche)

1 commento:

manomano ha detto...

Me la ricordo bene la corsa all'accaparramento... Così come gli arei militari che sfrecciavano anche nella nostra Regione a bassa quota...
Comunque, a posteriori, le accuse di terrorismo a Saddam sono risultate infondate... aveva da pensare di più a sé stesso e ai suoi problemi che a compiere attentati o assoldare terroristi...