E' impressionante: sono stati 225 i morti per incidenti stradali accaduti lungo il percorso della "superstrada" che da Aosta porta a Courmayeur dal 19 luglio 1965, data dell'apertura del Traforo del Monte Bianco, ad oggi. Un morto ogni 180 metri che fanno paragonare questa arteria di grande circolazione internazionale ad una prima linea di un campo di battaglia, una trincea vera e propria dove gli automobilisti ogni volta sono esposti ai rischi della morte. Non parliamo poi delle persone rimaste ferite, perchè se messe in fila indiana, coprirebbero l'intero tragitto da Aosta a Courmayeur, circa 40 chilometri. Sono cifre che dovrebbero far riflettere. La vecchia statale non è più in grado di contenere il traffico internazionale sempre più intenso, tanto che un pedone per attraversare la strada, a volte deve aspettare anche trenta minuti, visto la continuità del traffico. Una cosa oggi appare certa: Non si doveva realizzare il traforo del "Bianco" se prima non vi fossero state le vie di accesso adeguate. (Gazzetta del Popolo)
(foto: rottami dell'auto coninvolta nell'incidente accaduto a Morgex nel quale hanno perso la vita cinque persone)
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