mercoledì 21 febbraio 2007

CALABRESE? PER LEI NIENTE LAVORO (1979)

"Non riesco a trovare lavoro in Valle perchè sono meridionale. Mi sono recato in un ristorante di Gressoney per chiedere lavoro, ma quando hanno saputo che sono calabrese, niente da fare". A pronunciare con rammarico queste parole è un giovane calabrese stabilitosi da poco nella nostra regione. Immigrazione non gradita dunque? Capita anche oggi che il meridionale non sia ben visto. Forse non si è capito che l'immigrazione nella Valle d'Aosta è una ricchezza che va giustamente valutata. Di questo parere non sono d'accordo coloro che, pur riconoscendo talvolta l'apporto degli immigrati al benessere della nostra regione, continuano a costruire anacronistiche barriere per separare l'ospite dall'ospitante. Sottovalutare quindi, come sentiamo da qualche parte, una ricchezza umana col disprezzo e a volte con l'odio, significa che i valori della convivenza trovano ancora ostacoli razzistici. Ogni cittadino ha sì il diritto di esprimere le proprie idee, valutare le esigenze di carattre sociale e locale, difendere i propri valori etnici, ma non ha quello di dare un giudizio di inferiorità su persone e fatti che, magari, conosce poco o per nulla, usando espressioni che non hanno altro scopo che quello di offendere. Le polemiche sugli immigrati non hanno senso, non fanno onore ad una regione civile come la Valle d'Aosta. Non bisogna insomma costruire muraglie, ma coesistenza per il bene comune. (Gazzetta del Popolo)

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