Non accenna a sbloccarsi dopo otto mesi la vertenza del Casinò di Saint Vincent. Lunedì pomeriggio è terminato l'ultimo sciopero durato quattro giorni e i sindacati di categoria attendono di avere un nuovo incontro con il presidente della Giunta regionale Andrione. Il problema sono gli aumenti pretesi che arrivano in un momento in cui rispetto all'anno scorso, gli introiti del Casinò sono al di sotto di quasi un miliardo e mezzo di lire, con una flessione pari al 13,23 per cento. La Sitav a questo punto tira le somme e fa altri conti. Al Casinò di Saint Vincent gli aumenti retributivi diretti che deriverebbero per gli amministrativi e salariati, ai vari titoli, dall'offerta della Sitav, andrebbero da un minimo di 75.000 lire a 126.000 lorde al mese per 12-14 mensilità. A seguito di tali aumenti, le retribuzioni complessive lorde per amministrativi e salariati arriverebbero ai seguenti valori minimi e massimi: controlli di amministrazione da 350 a 529 mila lire; fisionomisti da 350 a 437 mila lire; addetti alla segreteria da 343 a 406 mila lire; centraliniste da 332 a 378 mila; portieri da 304 a 371 mila; idraulici da 345 a 426 mila; falegnami da 339 mila a 414 mila; muratori da 337 mila a 402 mila; giardinieri da 291 a 379 mila; garagisti da 284 a 317 mila; valletti da 275 a 327 mila; scopini da 275 a 315 mila; guardiani esterni da 275 a 306 mila. Questi valori, sommati alle retribuzioni, anche queste aumentate per la contingenza e miglirie contrattuali, fanno sì che i croupiers di Saint Vincent -cui si richiede la quinta elementare come titolo di studio- vengano ad avere una base pensionistica di oltre 640 mila lire mensile (720 mila nel caso degli anziani). Poi sono da aggiungere le mance.
(Gazzetta del Popolo)
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