Al "peggio" non c'è mai fine, e in un Italia dove il marcio dilaga, anche i legami familiari subiscono l'imbarbarimento della società. Da 'porto sicuro', la famiglia oggi è diventata centro di nefandezze assolute, annullando legami di sangue e affetti atavici. Tre gravi fatti riportati dalla cronaca nello stesso giorno possono essere un indizio certo a questo "crepuscolo" della famiglia intesa come istituzione: "Bimbo di sei mesi accoltellato dalla madre"; "Ammazza il fratello perchè tutti e due amavano la stessa ragazza", ed infine "Occulta per anni il padre nel freezer". Il primo fatto accade ad Agrigento, dove la madre -ma possiamo chiamarla ancora così?- tale Marie S. 24 anni di origine belga, strazia il proprio figlio per vendicarsi di una vita (la sua) allo sbando e senza futuro. Il secondo omicidio avviene in paese in provincia di Avellino. Ad ammazzare il proprio fratello è Gennaro T. 23 anni. Motivo di tanta ferocia è che Cosimo -la vittima- e Gennaro corteggiavano la stessa donna , quindi uno dei due "era di troppo". L'ultimo dramma avviene ad Aosta, estremo nord ovest d'Italia, dove un uomo di 63 anni, Gaetano S. occulta per diversi anni il padre -morto per cause naturali- in un freezer. Motivo di questa 'ibernazione' poter riscuotere nel tempo ancora la pensione del congiunto. Frustrazione, gelosia e avidità sono gli input di questi tre casi. Ma i delitti tra le mura domestiche ormai non si contano più, tanto che per tacitare le nostre coscienze si ricorre a giri di parole che non portano verità al fatto, ma che danno motivazione al fatto stesso: "stress da dopo parto", "depressione", "omicidio -e questa è l'ultima- "con rimozione dell'accaduto". Giorni cupi attendono il nostro domani se il malessere della società si è instaurato tra quelli che una volta chiamavamo "legami di sangue"... (Gericus)
(foto: la madre del piccolo accoltellato mentre viene arrestata dalla polizia)
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