mercoledì 28 febbraio 2007

WEEK-END AD AOSTA DI UN CAMOSCIO (1980)

Nessuno ci voleva credere: Un camoscio? Ma siete certi? Non sarà una capra sfuggita a qualche allevatore? E così lo stupendo animale se ne è andato indisturbato a zonzo per tutta la città. La sua prima apparizione l'ha fatta in Saint Martin de Corleans all'altezza di rue de la Rochere. Da lì, sotto lo sguardo incredulo della gente, l'animale senza mostrare nessun segno di spavento si è inoltrato in via Parigi dirigendosi verso il centro città. A questo punto qualcuno ha telefonato ai Vigili Urbani, ma visto la loro incredulità si è pensato di avvisare anche il presidente del Comitato caccia. Ma il giro turistico dell'animale intanto continuava. Da via Parigi il camoscio scendeva in via Festaz, imboccava via Torre del Lebbroso e finiva in via Paravera, svoltava verso Pont Suaz fermandosi proprio davanti alla portineria dello stabilimento Cogne. Seguito da un nugolo di curiosi, il camoscio a questo punto continuava la sua scorribanda lungo le rive della Dora che costeggiano lo stabilimento poi, trovato un varco nella recinzione, entrava dentro il piazzale della fonderia. Ed è qui che l'animale veniva catturato e rinchiuso provvisoriamente in alcuni locali. Il camoscio, un bell'esemplare di femmina sui cinque anni, veniva infine preso in consegna dagli uomini della Forestale i quali, caricatolo su di una jeep, lo liberavano nella riserva di caccia del Falere, una zona tra Gignod e Saint Nicolas. Non presentando nessuna ferita e in ottima salute, dopo un paio di salti e dopo aver conosciuto l'abitat dell'uomo, il camoscio riacquistava la sua libertà.
(Gazzetta del Popolo)

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