giovedì 12 giugno 2008

SANTA RITA CONVENZIONATA CON L'ALDILA'

Il chirurgo Pier Paolo Brega Massone, 43 anni primario del reparto di Chirurgia toracica della clinica Santa Rita di Milano e principale imputato di questa "malasanità" criminale, dal carcere dice: "Accuse folli". Parla di un oscuro piano per metterlo fuori dal "giro che conta", poiché, come sostiene, "avevo troppi pazienti". Troppi pazienti, troppi soldi da incassare, perché per lui, "il meneghino dottor Mengele", i malati rappresentavano soltanto bigliettoni di euro e niente più, visto come ne parlava: "Io pescavo dappertutto" si sente dire in una delle tante intercettazioni telefoniche acquisite dalla Guardia di Finanza. "Pescavo da Lodi dove tiravo fuori le mammelle, poi ho cominciato a pescare anche i polmoni... dall'Oltre Po pavese, da Pavia a Milano". Disprezzare la vita altrui. Cinismo o bestialità innata non fa alcuna differenza. Il ribrezzo che salta fuori da quelle telefonate però non ha fine. "Questo ormai non rende più. Lasciamolo morire... ma non qui" dice qualcuno riferendosi ad un anziano paziente in fase terminale. C'è poi chi rincara la dose, e riferendosi ad un altro ricoverato commenta: "E' molto grave? Concentriamoci sull'intervento, perché se andiamo in sala conviene". Una vita che si spegne, una cifra da incassare, così come per un polmone asportato, una mammella tolta, una protesi infetta ma impiantata ugualmente, perché "quella costa 450 euro, e mica la butto". Si moriva a raffica nella clinica Santa Rita di Milano, con una percentuale 20 volte superiore alla media ospedaliera riscontrata negli altri nosocomi, e per chi non moriva, lo spostamento quotidiano da un reparto all'altro per incassare all'infinito le sovvenzioni della Regione. Speriamo sia tutta "una bufala", che la Guardia di Finanza abbia ascoltato per sbaglio "il dialogo di un vecchio film dell'orrore" scambiandolo per conversazioni tra medici, tra coloro cui affidiamo la sorte di un figlio, di un padre, di noi stessi... (Gericus)

Nessun commento: