martedì 10 giugno 2008

LA CLINICA DEL TRAPASSO A PAGAMENTO

L'orrore non ha mai fine, ma quando crollano anche le certezze ormai consolidate di una società fondata su valori morali, rispetto della dignità propria e altrui, beh, allora vuol dire che siamo proprio al capolinea di una società senza futuro. Nella clinica privata Santa Rita di Milano, se tutto ciò che è stato scoperto risulterà vero, la dignità umana è stata calpestata, e con lei, quella medica alla quale affidiamo la nostra salute, la nostra vita. "Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dei tutti e per le dee, chiamandoli a testimoni, consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento, di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale, di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente, di attenermi alla mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze... [...] E' una piccola parte del Giuramento di Ippocrate, quello che si fa quando si abbraccia la professione di medico, e che nell'antico giuramento (formulato appunto da Ippocrate nel 430 a.C.) si conclude con queste parole: "E a me dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro". In quella clinica milanese, non si curava il malato, ma il business, perché più corpi aprivi, sezionavi o morivano sotto i ferri, più soldi entravano nelle tasche dei medici, macellai che al loro confronto, un certo dottor Josef Mengele -colui che ad Auschwitz-Birkenau ne fece di tutti i colori-, diventa un timido principiante. Alla clinica Santa Rita tutto era pianificato, come dimostrano le intercettazioni telefoniche in mano agli inquirenti: "Più operi e più ti pago", pertanto anche un semplice mal di pancia diventava un tumore da operare: "Fai passare ogni malattia per un tumore, così si becca 20 mila euro di rimborso dalla Regione", e infine, non si buttava via niente, neppure protesi infette: "Il chiodo non è sterilizzato? Non buttarlo che costa un sacco di soldi. Lo impianterò in un vecchio novantenne, tanto per lui l'aspettativa di vita è minima, quindi anche se muore fa niente...". Gli anziani -ma non solo- lì al Santa Rita avevano ben poche speranze di guarigione, tanto che a una donna di 90 anni volevano asportare un seno per un tumore, poi negato dagli anestesisti perché... ritenuto a rischio. "Mi hanno bocciato la mammella novantenne!... Ma lo sapevo, quel mio collega è proprio un deficiente..." Tredici medici e il proprietario della clinica sono stati arrestati. "L'ho sempre detto che qui dentro si muore" ha sospirato qualcuno che conosceva bene l'ambiente. E' già, in troppi, grazie a tutto questo marcio, erano passati da uno stipendio di mille e 700 euro a 28 mila euro al mese... E il Giuramento di Ippocrate? Cartaccia... Meglio quella con filigrana degli euro... (Gericus)

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