giovedì 12 giugno 2008

LA MOGLIE? ILLIBATA DEVE ESSERE...

Magari succede anche da noi e non lo sappiamo, mentre in Francia ormai è di dominio pubblico. Lo dicono i quotidiani parigini: "Islamiche in coda dal chirurgo per ritornare vergini". Persa dunque la verginità come una qualsiasi ragazza occidentale, la donna islamica -di seconda generazione però- nel momento del matrimonio corre ai ripari, ricostruendo quello che il futuro marito vuole trovare non ancora violato. E magari sarà pure felice. Usanze praticate -e superate- decine e decine di anni fa nel nostro profondo Sud, trovano ancora conferma dunque in certe latitudini del mondo, e sebbene questo accada nella Francia del Duemila, dimostra ancora una volta il divario di mentalità esistente in quest'Europa dalle mille culture. Per "ritornare illibate", le islamiche lasciano la Francia per raggiungere la vicina Inghilterra, dove lì, in poco più di mezz'ora, un chirurgo londinese restituirà al costo di 2.000/2.500 euro, un imene bello e nuovo, "simbolo di virtù e rettitudine morale". E non c'è tanto da scherzare, perché anche la legge francese ultimamente, grazie ad una sentenza emessa da un tribunale di Lilla, ha dato ragione a quel marito musulmano che aveva ripudiato la moglie -musulmana pure lei-, poiché non trovata "molto casta" la prima notte di matrimonio. E dal momento che la Francia ha una consistente comunità islamica, sembra che siano addirittura nate agenzie "pseudo-turistiche" che organizzano mensilmente dei "viaggi di restauro", dove le "turiste" sono in buona parte donne in procinto di sposarsi. E la scusa per questo viaggio è quella di un salto ad un'amica lontana o di un momento di relax tra amiche prima del fatidico "si". Anche i dieci punti di sutura poi non sono un problema, dato che spariranno automaticamente da soli, dando a lui, al futuro sposo, la stessa soddisfazione che prova lo scalatore nel momento in cui raggiunge la vetta e grida: "Qui nessuno è mai passato prima di me"... (Gericus)

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