VERONA - Valerio Volpe 35 anni e la sua convivente Caterina Nervo di 31 lo avevano capito da tempo che gli stranieri sono una risorsa per l'Italia. Da tempo lo leggevano su certi giornali, ed un giorno hanno voluto "monetizzare" questa risorsa. Come? Uccidendone uno, Adrian Kosmin, un ragazzo romeno di 28 anni, assunto come autista nella loro azienda di autotrasporti. Prima però lo avevano "invitato" ad accendere una polizza sulla vita dal premio di 900 mila euro, dove la beneficiaria era proprio lei, Caterina Nervo, la sua datrice di lavoro. E dal momento che la ditta non navigava in buone acque, sono passati "all'incasso". Con la scusa del saldo di un conto arretrato, venerdì scorso Adrian Kosmin è stato invitato a casa dai suoi datori di lavoro e qui, dopo un caffè narcotizzato, il ragazzo è stato ucciso con un colpo alla testa. Il suo corpo semicarbonizzato è stato trovato dentro alla sua auto in fiamme (foto) nei pressi del casello autostradale della A22 a Cavaion in provincia di Verona. Ad appiccare il fuoco, i suoi datori di lavoro nella speranza di far sparire qualsiasi prova del loro crimine. L'autopsia però ha rivelato che nei polmoni della vittima non c'era traccia di fumo, dando così la certezza che questi fosse stato ucciso prima che le fiamme lo devastassero. Sospetti che hanno preso maggior consistenza quando è venuta alla luce la storia di quell'assicurazione sulla vita, e la prima a cadere nella trappola è stata proprio lei, Caterina Nervo, la "beneficiaria".
Ha raccontato per filo e per segno le fasi di quell'orrendo delitto e il motivo, quei 900 mila euro che avrebbero risollevato le finanze della ditta. L'accusa per ambedue è pesante: omicidio volontario, vilipendio e occultamento di cadavere. Roba da ergastolo. (Gericus)
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