sabato 28 giugno 2008

POPOLI, CULTURE, INTEGRAZIONE...

Rimane difficile -se non impossibile- leggere con distacco certe notizie che quotidianamente ci giungono da culture "diverse" e con le quali dovremmo "coabitare". In questo caso, il clamore arriva da ciò che con tutta tranquillità e naturalezza ha affermato un religioso saudita durante una trasmissione televisiva andata in onda nel suo Paese. "Un uomo può sposare anche una bambina di un anno, perché non c'è un età minima per le nozze". Ma il "religioso", tale Ahmad Al Mubi, esperto di religione islamica e questioni matrimoniali, conferma poi che "il modello che dobbiamo seguire è quello del Profeta Maometto: lui prese in moglie Aisha quando aveva appena sei anni, ma iniziò a far sesso soltanto quando ne aveva 9". Ma proprio sul fatto sessuale, considerato dal 'nostro' Al Mubi un lato marginale, questi spiega ancora che il tutto "dipende dalle tradizioni e dai luoghi, in Yemen si sposano a 9,10 anni, altrove a 16, ma non conta... Una cosa sono le nozze, un'altra fare sesso". Bambine offerte alla violenza sessuale dunque attraverso un contratto, dove per esempio, con la stessa semplicità con cui si vende una pecora, il padre vende la figlia di sei anni -come succede- ad un vecchio sessantenne. Raccapricciante è un fatto accaduto in Afghanistan, dove il colonnello Mohamamad Khan, 70 anni, in procinto di trasferirsi a Kabul, cedette sua figlia 13enne ad un uomo di 50. Dopo le ... "nozze", la bambina scrisse decine e decine di lettere al padre implorandolo di andare a riprenderla. Lo fece solo dopo diversi anni, trovandola agonizzante sul letto di casa. Con un filo di voce, la bambina sussurrò l'ultima maledizione a suo padre: "Grazie papà per avermi abbandonato nelle mani di quell'uomo"... (Gericus)

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