lunedì 30 giugno 2008
IL DIAVOLETTO VESTE PRADA...
Bisogna dire che a "perspicacia" non la batte nessuno. E se pensiamo che l'ingegno di mettere a profitto l'immagine del proprio corpo arriva da una dodicenne, beh, allora bisogna ammettere che "Veline" ha fatto centro. Succede in quel di Treviso, dove una giovanissima studentessa dodicenne apre in proprio uno studio "hard" -che sarebbe poi il cesso della scuola- ed è lì, telefonino in mano, che una volta rimasta senza nessun indumento addosso, comincia a scattarsi foto su foto. Insomma, si potrebbe dire un "book" tanto caro a spigliate adolescenti in cerca di notorietà, oggi quasi un "must" per non passare "bicocche" tra le amiche. Solo che qui la nostra aspirante "mini diva a luci rosse" non attende che arrivi il responso del 'casting', perché il mercato ha 'fame' di certe primizie, e quel mercato lei ce l'ha a portata di mano: i compagni di scuola. E così cominciano a circolare sui telefonini, foto 'osè' della studentessa, dove i prezzi per ogni scatto ceduto variano dai 5 ai 10 euro. Anche le adolescenti hanno sogni e bisogni, e se i primi sono solo peccati veniali, i secondi invece sono reali: vestiti griffati da sfoggiare ad amiche invidiose e maschietti adoranti. Un gioco però che dura poco. Come fa nostra figlia a vestire certi costosi capi di abbigliamento? si sono chiesti un giorno i suoi genitori. L'allarme lo lanciano in segreto alla scuola proprio loro, dove la nostra "sexy divetta", tenuta sotto controllo, verrà smascherata. Sono le bidelle a trovarla sul "set" vestita solo della sua pelle e col telefonino in mano pronta a nuovi scatti. Addio Prada o Boss, Dolce & Gabbana o ... Amaro & Verità... L'anno prossimo si sa già che dovrà cambiare scuola, e si spera anche il telefonino. Magari uno di quelli senza possibilità di scatto... (Gericus)
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