giovedì 8 novembre 2007
ECCO GLI ... AMICI (2007)
Ecco il volto degli "amici". Non hanno però il sorriso "benevolo" -come specifica il Nuovissimo Dizionario Dardano- "ispirato dall'amicizia affettuosa", ne tanto meno da quel legame "tra persone basato sull'affetto, stima, simpatia vicendevole". Mi immagino invece il ghigno feroce di qualche "amico" mentre infierisce su Meredith "Mez" Kercher. Lupi pronti a sbranare. Poco importa se gli inquirenti indicano, come presunto colpevole dell'omicidio, il congolese Patrick Diya (foto) né tanto meno interessa sapere che l'americana Amanda Knox teneva ferma la vittima e il suo fidanzato, l'italiano Raffaele Sollecito partecipasse al festino sessuale. E' l'orrore di questa mattanza che spaventa e che lascia basiti. Vittima e presunti carnefici tutti studenti universitari, -eccetto il Lumumba- in quella Perugia nel cuore dell'Italia, in quell'Università per Stranieri fiore all'occhiello della nostra formazione scolastica. Quello che in fondo angoscia di più, è la mancanza totale di quel minimo di pietà umana che contraddistingue l'uomo dall'animale. I tre sotto torchio e attualmente "alloggiati" nelle nostre patrie galere sono Amanda Knox, 20 anni da Washington, (USA) che frequentava un corso di italiano, Raffaele Sollecito, 24 anni di Bari, al termine della carriera universitaria dovendo discutere la tesi il prossimo 15 novembre, e Patrick Diya Lumumba, 38 anni sposato, con un figlio, e che da circa 20 anni vive in Italia. Quest'ultimo asseriva di essere nipote di Patrice Emery Lumumba, primo premier della Repubblica Democratica del Congo assassinato in seguito ad un 'golpe' militare a Katanga nel 1961. Chissà, questo 'biglietto da visita' gli era servito a farsi spalancare le porte delle istituzioni perugine, poiché -stando a ciò che si è scritto- si era inserito in varie attività cittadine. L'unico fiore pulito in questa storia maledetta resta lei, Meredith "Mez" Kercher, la giovane vittima inglese. Recita un antico proverbio: "Dai nemici mi difendo io, dagli amici mi protegga Iddio". Mai adagio fu più indovinato... (Gericus)
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