domenica 25 novembre 2007

MORIRE A KABUL (2007)

Un altro soldato italiano, il maresciallo Daniele Paladini, (foto) è caduto nell'adempimento del proprio dovere in Afghanistan. Si è immolato nel tentativo di evitare una strage di innocenti durante l'inaugurazione di un ponte , allorché un kamikaze, imbottito di tritolo, si faceva saltare in aria. Erano le 9,52 locali di sabato (circa le 6,30 in Italia) e nella Valle di Paghman, 15 chilometri a nord-ovest di Kabul, molta gente, tra i quali molti bambini, si era radunata per l'inaugurazione di un nuovo ponte, ricostruito proprio dai nostri militari. Il kamikaze, forse di origine pachistana, è sbucato improvvisamente dal greto del fiume, e sebbene una sentinella italiana gli avesse intimato l'alt, questi ha cercato di infiltrarsi tra la gente. Intuito il pericolo, il maresciallo Daniele Paladini, arma in pugno, si è subito fatto avanti per bloccare l'uomo, il quale, vistosi scoperto, ha azionato il congegno esplosivo facendosi saltare in aria. Per il maresciallo Paladini,a non più di quindici metri di distanza, non c'è stato scampo. Oltre al nostro militare, morivano in seguito all'attentato altre nove persone, tra le quali quattro bambini. Daniele Paladini, lascia la moglie Alessandra e una figlia di cinque anni. In un ultima telefonata, davanti ai timori della moglie,il militare aveva risposto: "Non ti preoccupare, qui siamo al sicuro". Onore dunque al maresciallo Daniele Paladini. (Gericus)

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