lunedì 20 agosto 2007
VALENTINO ROSSI: E IO STO CON LUI... (2007)
Voglio fare l’avvocato del diavolo: sto con Valentino. Si, voglio essere “solo contro tutti”, ovvero contro quei giornalisti che fino a ieri lo hanno osannato, esaltato, condividendone gioie e dolori e che oggi parlano di lui come di un povero pirla che ha fregato “prima noi e poi il fisco”. Voglio essere una voce “fuori dal coro”, e urlare contro quella massa che lo ha triturato dopo la sua apparizione televisiva, nella quale -giustamente-, difendeva sé stesso dopo essere stato accusato e condannato da tutti i giornali e telegiornali del mondo addirittura prima che la Finanza avesse concluso l’iter investigativo. Si, sto con Valentino, e lo dico senza nessun imbarazzo. Potrei esserlo solo se l’Italia fosse un Paese ‘normale’, uno di quei Paesi dove il senso civico porta ad essere “onesti” grazie ad un fisco “equo e onesto”, dove si paga meno tasse “ma si pagano tutti”, e dove i soldi non vanno ad ingrassare una classe politica, quella “Casta” che si permette di pagare 130.000 euro all’anno (10.833 €uro mensili, 20 milioni e 975 mila lire del vecchio conio!) i parrucchieri ‘privati’ degli ‘Onorevoli’ al Parlamento. Queste parole comunque non devono essere intese come un elogio all’evasione fiscale, tutt'altro, ma piuttosto una condanna contro un governo che “favorisce l’evasione” e che poi, per tacitare gli animi di una popolazione inferocita dall’erosione fiscale, butta in pasto alla popolazione stessa un personaggio pubblico da additare, da "sbranare”. Del resto lo facevano anche gli antichi imperatori romani i quali, grazie all'usanza del 'panem et circensi”, si garantivano per un po' la pace sociale. Si, sto con Valentino Rossi dunque, il grande campione, colui che in attesa di condanna definitiva infine, deve essere considerato "innocente" a tutti gli effetti. Non lo recita forse la legge?... (Gericus)
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