ARNAD - (Ao) – Un giallo svelato dopo 47 anni. E' la vicenda di Aventino Borione, un partigiano ucciso nel 1945 e sepolto in un campo di Arnad. Resta però il mistero del perché sia stato giustiziato dai suoi compagni. «Il grano non cresceva in quel punto» dice ora Battista Joly, il proprietario del terreno dove sabato mattina sono stati trovato i resti di Aventino Borione, ammazzato a 23 anni dai suoi ex compagni partigiani. Angela, la sorella della vittima, è riuscita a trovare le ossa di suo fratello dopo 47 anni di ricerche, sempre ostacolate. Qualcuno le ha anche proposto tanti soldi per il suo silenzio, ma lei ha insistito fino a ritrovare una donna di Arnad che era a pochi metri dal luogo dell’esecuzione. E così, sabato mattina, un autocarro, uno scavatore e due auto partono dal centro di Arnad per salire verso Champurney, piccola frazione di Machaby, a ottocento metri di quota. Angela Borione con la misteriosa donna che ha rivelato il luogo dell’esecuzione e alcuni volontari, s’incamminano su un sentiero che attraversa le vecchie case diroccate e si infila nel bosco di castagni. Il campo di segala adesso è ricoperto solo di sterpaglie. L’anziana donna non ha esitazioni: «E’ qui.» Si scava, e dopo pochi secondi vengono alla luce i resti del cadavere di Aventino Borione. Alle 11, i carabinieri del nucleo operativo di Chatillon, con quelli di Verres sono arrivati al campo di grano. (La Stampa)
(foto: Aventino Borione)
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