lunedì 27 agosto 2007
«RAI REGIONE? LA VEDONO IN TRE» (1992)
AOSTA – «E’ no, Chiambretti proprio non me lo devi oscurare!» E continua la polemica sulla Rai Regione dopo l’oscuramento del “TG Zero” a causa dei programmi locali, riproponendo il problema dell’esclusione di trasmissioni nazionali. Gianni Bertone, responsabile della struttura programmi della sede valdostana dice: «La Valle d’Aosta, grazie alle sue caratteristiche di autonomia e di bilinguismo, ha ottenuto eccezionalmente di poter trasmettere anche i programmi regionali. Dobbiamo perdere questo spazio, oppure difenderlo, in vista di un potenziamento della funzione di “servizio pubblico” della Rai in Valle, come ha chiesto all’unanimità il Consiglio regionale? Chiambretti passa, lo spazio resta.» I termini della questione non sono soltanto legati al mantenimento degli spazi, ma anche alla qualità dei programmi e al modo di essere proposti. Claudio Calì, consigliere comunale di Aosta, parla della vicenda di Chiambretti come di una situazione divertente e drammatica ad un tempo, «in Valle non c’è il senso dell’umorismo.» E ancora: «Il problema è politico, si cerca di imporre una cultura che a pochi interessa. La Rai fa gli stessi errori dei politici. E’ una cultura d’élite e anche l’orario è sbagliato.» Bertone non è d’accordo: « I programmi regionali talvolta sono definiti “locali” nel senso di “cose da poco”, o confinanti nelle categorie “mucche” o “marmotte”. Indipendentemente dal giudizio di valore sulle trasmissioni, che naturalmente è soggettivo ed è bene che sia espresso con il massimo di valutazione critica, molti programmi sono “usciti” dal confine della Valle.» (La Stampa)
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