sabato 31 gennaio 2009

FIERA DI SANT'ORSO EDIZIONE 1009

AOSTA - In queste ore, le 18,30, la Fiera di Sant'Orso praticamente va esaurendosi. Nel freddo della sera, gli espositori -quest'anno oltre 1000- ritirano i loro prodotti rimasti invenduti dai banchetti sistemati lungo il centro storico, tirando le somme di questa 1009esima edizione. La 'Fiera della crisi', sussurra qualcuno, visti i tempi dell'economia in ribasso che investe un po' tutti, anche se poi, di affari se ne sono fatti. Per due giorni dunque, Aosta è stata il centro italiano dell'artigianato locale, con una presenza di diverse miglia di visitatori giunti un po' da tutto il centro/nord Italia, oltre che da Francia e Svizzera. Il lavoro degli artigiani valdostani dunque ha ritrovato il suo palcoscenico naturale, mostrando opere pregevoli scolpite su legno "rigorosamente locale", sculture in pietra o su metallo e poi, oggetti di lavoro quotidiano. Ne è passato di tempo da quando Sant'Orso, nella sua caritatevole missione di aiuto ai poveri, inventò "un mercatino" spontaneo che allora certamente non era di oggetti artistici, ma più verosimilmente di scambio di oggetti e di indumenti usati da offrire ai bisognosi del vecchio borgo. Era il Medioevo, e gli storici datano l'inizio di questo "mercatino" all'anno 1000, un appuntamento poi che si è protratto fino ad oggi, con i vari mutamenti e significati nel corso degli anni. Ora per i nostri artigiani, c'è il lavoro delle idee, la ricerca del soggetto e forse, la rifinitura di un sogno. La chiamano "arte povera" la loro produzione, definizione seconde me più che impropria. Negli oggetti esposti, c'è l'anima e la cultura della terra valdostana. L'immensità senza spazio dei sentimenti... (Gericus)
(foto: oggetti e campanile di Sant'Orso- ©)

giovedì 29 gennaio 2009

LE BESTIE SONO IN GABBIA

ROMA - Un elogio ai Carabinieri, che nel giro di poche ore hanno acciuffato e affidato alla giustizia i sei delinquenti romeni autori dello stupro della studentessa 21enne di Guidonia. Quattro di loro sono gli autori materiali della violenza - Mirel Huma, Marcel Cristinel Coada e i fratelli Lucian e Ciprian Trinca, tutti tra i 20 e i 23 anni- due i fiancheggiatori, Mugurel Goia, 22 anni, e Ionut Anton Barbu di 30. La confessione, precisa e dettagliata arriva da Mirel Huma: "Aspettavamo nel buio. Mezz'ora prima era arrivata un'altra coppietta in macchina, ma l'uomo era troppo grosso e non avremmo potuto rinchiuderlo nel bagagliaio per essere liberi di abusare della ragazza, così abbiamo atteso. Quando è arrivata l'altra coppia, abbiamo aspettato che si spegnessero le luci interne poi siamo entrati in azione". Il resto è ripugnante al solo pensiero, ma non per il romeno, che aggiunge altri particolari: "Uno alla volta siamo entrati in macchina e a turno abbiamo violentato la ragazza... uno di noi addirittura due volte...". Spavaldi nell'azione, tanto che uno di questi, sicuramente per allontanare il riconoscimento, ha urlato in romanesco "Stai ferma o ti ammazzo, mortacci tua...". I Carabinieri li hanno attesi al varco autostradale, bloccandoli tutti e sei a bordo di una Bmw mentre tentavano la fuga verso altri lidi. Il resto è cronaca: un quasi linciaggio e poi la corsa delle 'Gazzelle' verso le patrie galere. Un brutale fatto in più da poter dire "Romania, piacere di conoscerti". Viene da pensare se sia stato giusto proteggere delinquenti di questa taglia (foto) dall'ira della gente che li aspettava fuori dalla caserma per farsi giustizia con le proprie mani... (Gericus)

martedì 27 gennaio 2009

RINVIO DELL'ESECUZIONE PER LARRY

AUSTIN - (Texas) - Rimandato l'appuntamento con la morte per Larry Swearingen. Lo ha deciso la Corte Federale di Apello, bloccando l'esecuzione a sole 11 ore dalla fatidica iniezione letale. Punto di forza della difesa infatti, quei 25 giorni di tempo stabilito dai medici legali intercorsi tra assassinio e ritrovamento della vittima, la studentessa 19enne Melissa Trotter, violentata, uccisa e rinvenuta in un bosco il 2 gennaio del 1999. Se così fosse infatti, Larry Swearingen, 37 anni non potrebbe essere l'autore del delitto, poiché in quei giorni era in stato di arrestato per violazione al traffico. "Non esulto certamente" confida James Rytting, legale del condannato, "perché non so quando il problema ce lo ritroveremo davanti". Ma se per Swearingen la speranza prende corpo, per un altro condannato è iniziato l'ultimo giro completo di lancette. Si tratta di Virgil Euristi Martinez, 42 anni, (foto) condannato a morte per quadruplice omicidio avvenuto nella notte del primo ottobre 1996. Quella notte, a cadere sotto i colpi di pistola furono Veronica Fuentes, una madre 27enne, e i suoi due figli, Cassandra, una bambina di tre anni e Joshua, un maschietto di sei, oltre John Gomez, un giovane 18enne che si trovava per caso sul posto. Domani, 28 gennaio, se nessuna Corte bloccherà l'esecuzione, il boia (ore 20 locali, le 3 della notte di venerdì in Italia) fisserà un ago nella vena del condannato e poi, automaticamente, una pozione letale spegnerà la vita di Martinez. (Gericus)

lunedì 26 gennaio 2009

ITALIA : BENVENUTI A BORDO...

Non è catastrofismo. E' la realtà di tutti i giorni, pertanto, benvenuti a bordo! Benvenuti a bordo di quest'Italia, che come il Titanic, corre veloce 'e spensierata' verso l'iceberg, verso la fine, mentre nei saloni illuminati, musica e balli in maschera intrappolano menti e cervelli. Benvenuti a bordo dunque, benvenuti ai delinquenti stranieri e a quelli nostrani, alle istituzioni pavide e ai magistrati assenti, tutti indifferenti alle nuvole nere che già si intravedono all'orizzonte. Catastrofismo? Ma no... Benvenuti a bordo, tra cenoni e cocktail, senza pensare all'odiosa escalation di violenza sessuale in quel di Roma e dintorni, alle nostre forze politiche che stanno a guardare, o al massimo, discettano sul 'politicamente corretto', chiariscono... circostanziano... evidenziano... precisano... puntualizzano... spiegano e poi annullano... rescindono... sciolgono... rimuginano... invalidano... Benvenuti a bordo, nella bambagia di questa nave "grande e sicura", a stupratori ladri e assassini, e a quei magistrati che non mandano in galera irregolari e spacciatori clandestini perché giudicati "troppo poveri", (giudice Enrico Borrelli -Trento-) e ai domiciliari il reo confesso di stupro, (Procura di Roma) creando i presupposti di quel più che comprensibile "mi farò giustizia con le mie mani" pronunciato dai parenti di una vittima. Benvenuta a bordo la sovranità annullata, leggi calpestate e democrazia allo sbando, benvenute le reazioni xenofobe che esplodono qua e là ad opera di italiani, spedizioni punitive e "dagli allo straniero". Benvenuta poi l'accoglienza, l'integrazione e il dialogo... anche se la gente non ne può più di concetti astratti. Sul Titanic c'è posto per tutto e per tutti, crisi economica -e come dice Paolo Granzotto nella sua rubrica quotidiana su Il Giornale- "meticciato" e delinquenza. Benvenuti a bordo di un Titanic che "neppure Iddio può affondare", né tempeste o marosi, nebbie o iceberg... pertanto, con l'abito della festa, facciamoci un ultimo ballo al suono di "Nearer, my God to thee" che il direttore dell'orchestra di bordo Hartley sta intonando... (Gericus)

sabato 24 gennaio 2009

GLOBAL WARMING, LA BUFALA DEL SECOLO

AOSTA - Alla faccia del "Global Warming", o del più comprensibile "Riscaldamento Globale". Mai come quest'anno in Italia -e in Valle d'Aosta in particolare- la neve è scesa così copiosa, tanto da ritornare indietro nel tempo di oltre vent'anni. Nevicate su nevicate si succedono ormai da settimane, creando veri e propri muraglioni di neve sui bordi delle strade. "Ma non dovevamo andare verso la stagione torrida"? si chiede imbufalito il valdostano, mentre, pala in mano, cerca di riportare alla luce la propria vettura nascosta sotto un igloo di neve. La "bufala del secolo" mai come in questo inverno trova conferma, anche se illustri scienziati -il premio Nobel Kary Mullis e l'italiano Antonio Zichichi-, da sempre scettici di fronte alla 'catastrofe annunciata', evidenziano in un articolo riportato su "Science" che "non è possibile stabilire una relazione lineare tra aumento di CO2 e riscaldamento globale", una criticità che tra l'altro trova riscontro nella diminuzione della temperatura media globale, "che si è verificata approssimativamente tra il 1940 e il 1976". Un "Global Warming" che non trova poi per niente d'accordo anche lo scienziato svedese Fred Goldberg, esploratore artico e segretario del Polar Club, il quale, a ragion veduta, ammette che a causa del rallentamento dell'attività solare, prevede che fra non molto invece "entreremo in una breve era glaciale, come quella che si verificò verso la metà del 1600". E i dati appena usciti, infatti, dicono che il 2008 è stato più freddo degli anni precedenti e che i ghiacciai, così come si erano in parte sciolti, durante quest'inverno si sono riformati, tornando ai livelli di oltre trent'anni fa. "The greatest challenge facing mankind -recita Michael Crichton , scienziato e scrittore- is the challenge of distinguishing reality from fantasy, truth from propaganda. Perceiving the truth has always been a challenge to mankind, but in the information age (or as I think of it, the disinformation age) it takes on a special urgency and importance". (La più grande sfida di fronte al genere umano, è la sfida della distinzione tra realtà e fantasia, verità e propaganda. Percepire la verità è sempre stato una sfida dell'uomo, ma nell'era dell'informazione -o come io penso, della disinformazione- ciò acquista una speciale e urgente importanza). Per concludere? Niente corsa all'acquisto di condizionatori d'aria, ma piuttosto di stufe per scaldarci... (Gericus)

venerdì 23 gennaio 2009

SAPORE DI SALE, SAPORE DI...

Da 'una gatta con una macchia sul petto' ad una bambina, che sul petto ha un 'pedofilo. Strano viaggio di un artista, e se poi questo è Gino Paoli, (foto) la sorpresa è ancora maggiore. Partendo dal presupposto che un artista vive sempre in un mondo tutto suo e molte volte fuori dalla realtà, il nostro "cantautore per eccellenza" questa volta però ha... sbracato un po' troppo, e lasciando il campo a lui molto congeniale, quello del perduto amore, è entrato in quello regolato dal buon senso se non dalla magistratura. Dov'è lo scandalo? Quella canzone nel nuovo cd di Paoli dal titolo "Il Pettirosso", nella quale non si parla di stanze che per soffitti hanno il cielo né di sassi consumati dal mare, bensì di una undicenne violentata da un settantenne. "Aveva gli occhi rossi come un pettirosso/ era una donna di undici anni e mezzo/ si alzò la gonna per saltare il fosso" ... Sintetizzando, un pedofilo su con gli anni, per ritrovare certe emozioni, "l'afferrò con cattiveria/ lei si trovò con le gambe in aria"... e il resto lo immaginiamo già. Inno alla pedofilia in forma poetica? Eh no, perché qui l'artista butta il tutto sull'amore, non quello sessuale, ma quello che parte dai sentimenti più profondi e senza macchia, perché per questa storia da trent'anni di galera, il finale è a sorpresa, con la morte per infarto del vecchio violentatore: "E il male lo afferrò proprio nel cuore/ come succede con il primo amore/ e lei allora lo prese fra le braccia/ con le manine gli accarezzò la faccia/ così per sempre si addormentò per riposare/ come un bambino stanco di giocare". Anche uno stupro dunque fa spettacolo? Anche un 'mostro' ha diritto alla pietà? Può diventare "poesia" un pedofilo che si accascia su di una undicenne, mentre questa, la vittima, presa da un gesto di pietà per la morte, "gli accarezza la faccia"? "Tutto ciò è assurdo e mostruoso" afferma Luca Barbareschi, attore e attualmente membro del Parlamento, mentre Antonio Marziale, dell'Osservatorio sui Diritti dei minori, afferma che "Ho visto tanti casi e so che nessuna manina accarezzerebbe la faccia di chi l'ha brutalizzata". Poesia che si aggiorna con i brutti tempi che corrono dirà qualcuno, perché anche in questo caso si ritrova quel "Sapore di sale" di antica memoria. Qui però il sale non è quello lasciato sulle labbra da una donna che esce dall'acqua, ma è quello delle lacrime di una bambina brutalizzata... (Gericus)

giovedì 22 gennaio 2009

MA LUCA ERA GAY?

"Luca era gay, e adesso sta con lei"... Certo quel diavolo di Povia, (foto) quello de "I bambini fanno ooh...", se le va proprio a cercare! Ma come si permette di scrivere una canzone che parla della "guarigione" di un gay, come se essere omosessuale fosse paragonabile ad una malattia qualsiasi, ad una fastidiosa otite, un morbillo, la scarlattina. Poi, scrivere "Luca era gay e ora sta con lei" è proprio una provocazione, anche se la storia, alla fin fine, è vera. Ma vaglielo a spiegare al valdostano Aurelio Mancuso, presidente nazionale dell'Arcigay, che Luca ora è contento, sta con una donna, si è sposato e vuole dei figli. Lui, l'Aurelio, proprio non ci sta, perché come ha detto, "tutto ciò è uno squallido teatrino e per fortuna, l'amore vince su tutto, pregiudizi, canzonette e fanatismo religioso ". Ma se fin qui sembra quasi un 'armistizio', Mancuso sfodera invece le sue armi: "Il giorno del Festival di Sanremo, invaderemo la città e faremo 'Crossing Kisses'". Cos'è questa minaccia? si chiederanno in tanti a questo punto. Un tipo di ballo? Una corsa ad ostacoli per la città? Beh, è qualcosa di più invece, ovvero "baci sensuali scambiati agli incroci cittadini tra gay", il tutto alla faccia di chi pensa che l'omosessualità sia come un dolor di pancia che passa con una pasticca di Falqui. Franco Grillini, presidente di "Gaynet" ha le idee più chiare: "E' solo una maniera subdola per rianimare un Festival morto da anni" confida, e non essendo per niente d'accordo sul testo della canzone nel quale si parla di infelicità della condizione gay, aggiunge acido: "Se Povia era un gay infelice, che colpa ne abbiamo noi"? Imma Battaglia, leader del "Dì Gay Proget" bolla il tutto con un "sono solo canzonette" di un Bennato di antica memoria, smentendo 'tout court' la tristezza dell'omosessuale: "Per noi essere gay significa felicità". Tutti felici dunque? Che lo sia anche Luca, quello che "era gay e ora sta con lei", no, lui proprio no, e chissà come mai... (Gericus)

sabato 17 gennaio 2009

FOXY & LELE, GOSSIP E TRAGEDIA...

PERUGIA - Amanda Knox e Raffaele Sottile. Peccato che siano coinvolti (?) in un fatto di cronaca nera, peccato perché altrimenti avrebbero potuto sicuramente aspirare a ben altri palcoscenici che non quelli del tribunale di Perugia, dove si parla di morte, di sangue, di una giovane vita spezzata in modo bestiale, quella della 24enne Meredith Kercher. Ed è proprio di questa morte che giorno dopo giorno ci siamo dimenticati, passando -bisogna amaramente ammetterlo- dalla tragedia al gossip, al superfluo. Televisione e carta stampata poi ne sono stati validi diffusori, parlando "della bella americanina di Seattle", o di "Raffaele Sottile con un nuovo taglio di capelli", di "occhiate furtive" che i due si lanciano in aula e di "sorrisi ammiccanti". Amanda Knox (foto) indubbiamente è una ragazza che non passa inosservata, perché ha la bellezza dei suoi 22 anni, e poi, come si scrive sul Giornale, ha "lo sguardo candido e malizioso". Insomma, come dice poi Giulia Bongiorno, uno dei difensori dell'ingegnere di Giovinazzo, "Amanda e Raffaele sono come due piccioncini innamorati", dopo aver notato in aula il 'feeling' riallacciato tra i due. Appunti sull'aspetto fisico dunque e "love story" che riprende, quasi a voler attenuare la gravità del gesto cui sono chiamati a rispondere, un giornalismo, del resto già sperimentato su altre "inquisite eccellenti", come la liceale Erika De Nardo, condannata in via definitiva per l'assassinio della madre e del fratellino avvenuto nel febbraio 2001. E sull'aspetto fisico si insistette anche nel caso di Katharina Miroslawa, la ballerina polacca condannata per l'omicidio del suo amante, l'industriale Carlo Mazza avvenuto nel 1986. Criminalità aberrante "addolcita" dall'esteriorità degli imputati, che però nulla valse ad evitar loro la galera. C'è una spiegazione logica a tutto questo? Perché siamo influenzati più dall'aspetto che non dalla sostanza? Una risposta forse c'è. Fin da bambini abbiamo scoperto che il cattivo è l'orco, e l'orco è brutto, ha peli ispidi e sguardo di fuoco, e mai nelle nostre paure lo abbiamo visto o pensato con lineamenti dolci e gentili. Difficoltà nel credere e certezze che vacillano, e che vorremmo, malgrado tutto, ritrovare anche a Perugia... (Gericus)

MICHELE SANTORO CHI?

Onestamente non ce l'ho con Michele Santoro. Ce l'ho con chi lo tiene in video. E si guardi bene, non per una ragione politica, ma più semplicemente per "istigazione all'odio". Ripartendo dal motivo principale, non credo e non penso che il signor Michele Santoro, (foto) in quanto dipendente Rai, sia piovuto in video per ragione divina, ovvero "meno male che c'è lui", poiché come "stipendiato" Rai -cioè da noi tutti- credo debba attenersi oltre che ad una certa deontologia professionale -cosa finora sconosciuta a lui-, anche ai criteri di una legge che tanto viene sbandierata, ovvero quella della "par condicio". Deontologia professionale dunque, da rispettare sempre, dove si dice che "Il giornalista è responsabile del suo lavoro verso i cittadini, eviterà comportamenti arroganti favorirà il dialogo tra i media e il pubblico". Un altro 'paragrafo' poi di questa "legge professionale" recita ancora che "La responsabilità del giornalista nei confronti dei cittadini prevale sempre nei confronti di qualsiasi altra, non può mai subordinarla ad interessi di altri e particolarmente a quelli dell'editore, del governo o di altri organismi dello Stato". Vogliamo aggiungere un altro "dovere"? Eccolo: "Il giornalista non deve omettere fatti o dettagli essenziali a una ricostruzione completa dell'avvenimento. L'informazione non deve essere ingannevole come accade quando l'uso eccessivo di condizionali, punti interrogativi o ambigue espressioni lessicali inducono a prendere per certo quello che non è". Tutto ciò è stato calpestato nella puntata di Annozero andata in onda recentemente, dove -come ha detto la giornalista ospite Lucia Annunziata- "il 99,9 per cento di quello che è uscito stasera da questa trasmissione è esclusivamente pro-Palestina", lasciando proprio per questo motivo lo studio in segno di protesta, non prima di essersi presa gli insulti in diretta da un Santoro imbufalito. Che dire a questo punto? Che l'Ordine dei Giornalisti prenda provvedimenti verso questo "tribuno", che i vertici Rai agiscano in proposito e infine, se niente accade -come è più probabile-, c'è sempre il telecomando per zittire un "terrorista mediatico".... (Gericus)

giovedì 15 gennaio 2009

CRISTINA E BELEN: COME DIVENTARE...STAR

Italiani, popolo di guardoni? Gli inglesi già lo scrissero tempo addietro, a proposito di una nostra televisione troppo "godereccia", fatta di veline, letterine, passa paroline e via di seguito. Nonostante un alzata di scudi da parte di qualche responsabile nostrano della programmazione, invece di dare un contenuto un po' meno... 'ammiccante' ai nostri palinsesti, questi, anzi, hanno continuato imperterriti la corsa all'audience attraverso ombelichi, cosce e seni. E le... starlette, capito l'antifona, ci si sono buttate a capofitto. E allora non c'è da meravigliarsi se due di queste, -una appena al suo esordio- hanno raggiunto la prima un titolo d'apertura di Studio Aperto, e l'altra l'onore della prima pagina de La Stampa. Andiamo in ordine dunque, perché accanto all'annuncio del migliaio di morti a Gaza, della crisi economica sempre più nera e del no all'estradizione del terrorista pluriomicida Cesare Battisti, ecco che l'annunciatrice ci fa sapere che "dopo appena due giorni, Cristina Del Basso è la regina del Grande Fratello". Motivo? Oltre a due tette misura extra, la signorina in questione "ha già baciato tale Gianluca Zito, altro concorrente della Casa". In poche parole, la super maggiorata ha surclassato gli altri inquilini e inquiline per essersi già 'concessa', scatenando così una vera e propria isteria tra i giovani che seguono il programma. Onore al merito dunque. La Stampa invece per quali motivi riserva la prima pagina -con foto- a Belen Rodriguez? Per un Oscar ricevuto a Hollywood? Per un premio Nobel ricevuto a Stoccolma tra gli applausi di eminenti scienziati internazionali? No, voliamo bassi, anzi, rasoterra. Tutto ciò solo perché la giovine in questione "è regina dei flirt e mangiauomini". E su questa sua ultima qualità non ci sono dubbi, poiché se guardiamo il suo "curriculum" scopriamo che il titolo di regina se lo è guadagnato in appena tre mesi o poco più di duro... lavoro. Come? Lasciando un fidanzato calciatore per passare ad un collega naufrago, finendo poi -si, campa cavallo...- con un ex paparazzo, dove grazie ad uno scatto fotografico la si immortala in un sensuale "french kiss" (bacio con lingua in gola) nientemeno che sulla Torre Eiffel. Per aumentarle l'onore poi, la si taccia anche di "sfascia famiglie", ma questo è un aspetto secondario, poiché ai fini del successo poco importa. Evviva "il libero scambio" dunque, evviva i media che finalmente e senza ipocrisia, indicano il modo più veloce per raggiungere fama e soldi a giovani pulselle, ricordandoci però di non fare i permalosi quando gli inglesi, dall'altro del loro "No sex, we are british", ci giudicano un popolo di penitenti guardoni. Perché è vero... (Gericus)
(foto: una delle tante trasmissioni fabbrica di star...)

martedì 13 gennaio 2009

LARRY SWEARINGEN: DEAD MAN WALKING

Io non conosco Larry Swearingen, (foto) ma so solo che martedì 27 gennaio alle ore 20,oo locali (in Italia ore 3 della notte di mercoledì), quindi tra due settimane esatte, questo americano 37enne farà l'ultima "camminata dell'uomo morto", quella che separa la sua cella dalla camera del boia per l'iniezione fatale. Lo ha deciso un tribunale del Texas per aver ucciso nel 2000 Melissa Trotter, una giovane studentessa di 19 anni sparita l'8 dicembre del 1988 da un college della cittadina di Conroe. I due si conoscevano e per di più, Larry fu l'ultimo a vedere in vita la ragazza. I sospetti, come è logico, caddero subito su di lui, ma non potendolo arrestare in base a delle presupposizioni, riuscirono ad arrestarlo in quei giorni per un infrazione stradale. La condanna di omicidio invece gli arrivò dopo che la dottoressa Joye M. Carter, medico legale dell'accusa, dichiarò che il corpo della ragazza -ritrovato in seguito da alcuni cacciatori- era stato abbandonato nel bosco almeno da 25 giorni, e proprio grazie a questa ricostruzione e a prove indiziarie, Larry Swearingen, che sempre si dichiarò innocente, fu condannato a morte tramite iniezione letale. Nuove perizie istologiche eseguite nel frattempo da tre esperti del settore però ribaltarono la prima perizia: dopo attenti esami degli organi interni della vittima infatti, fu stabilito che questa non poteva essere rimasta nel bosco per 25 giorni, bensì 10/14 al massimo, un conto a questo punto che scagionerebbe completamente Larry Swearingen con una prova inconfutabile: in quei giorni infatti, era già stato arrestato. E a dar manforte alla tesi degli ultimi tre esperti, arriva anche la dottoressa Carter, colei che aveva fatto il primo esame, la quale, sotto giuramento, condivide appieno l'ultimo risultato degli esami. Come una cascata arrivano presto altri elementi a discolpa: minacce di morte ricevute telefonicamente dalla ragazza il giorno prima della sua scomparsa, peli pubici di un uomo rinvenuti sulla giovane il cui Dna non appartiene al condannato e tracce di sangue rinvenute sotto le unghie della vittima che non è del condannato. A questo punto tutto chiaro? No, per il giudice Fred Edwards tutto ciò non sposta di un minuto l'appuntamento di Larry con il boia. "Prove inopportune" le ha definite. "How many more times does Texas have to execute a man demonstrably innocent, before people get sick of killing innocent people?" (quante volte ancora il Texas dovrà giustiziare persone innocenti, prima che la gente abbia la nausea dell'assassinio di gente innocente?) dice uno dei tre medici legali Glenn M. Larkin, lanciando una precisa accusa ai giudici che non vogliono riaprire il processo: "The courts refused to look at this last appeal because they were afraid tha it would show the world what we already know... how corrupt the Texas courts are". (I giudici hanno rifiutato di prendere in considerazione questo appello perché hanno paura che ciò dimostrerebbe al mondo quello che noi sappiamo già... quanto corrotti siano i giudici del Texas). Due settimane ancora di vita, poi, se non ci saranno novità, per Larry Swearingen l'ultima "camminata dell'uomo morto". Per dare sostegno alla sua causa, Gianluca Ferrara, un amico italiano del condannato ha aperto un sito internet (www.congliultimi.it) , invitando tutti a sottoscrivere l'appello di revisione o se non altro un rinvio dell'esecuzione. E' l'ultima opportunità di vita per Larry Swearingen.
(Gericus)

DIONIGIO TETTAMANZI: IL MISTERO DELLA FEDE...

Il mistero della fede non è più tale. Alcuni rappresentanti della Chiesa, "misteri" non ne hanno più. Hanno solo verità concrete: distruggere la religione cattolica. Capofila di questa "armada rivoluzionaria" è l'arcivescovo di Milano, Dionigio Tettamanzi, entrato in rotta di collisione con la maggioranza dei cattolici italiani. "Pastore diventato rivoluzionario" scrive La Stampa, bollato poi da Roberto Calderoli come "l'ultimo comunista sul suolo patrio". Ma cosa ha fatto di tanto inopinabile questo cardinale che fino all'ultimo è stato il più accreditato concorrente di Papa Ratzinger nell'elezione pontificale? Presto detto: lo schierarsi apertamente con il movimento islamico in quanto ad aperture incondizionate di moschee e poi, per ultimo, il pieno assenso per quanto riguarda la recente invasione islamica del piazzale antistante il duomo di Milano durante la manifestazione pro Gaza. Un andare contro corrente dunque, oltre che al pensiero comune dei laici soprattutto a quello dei credenti. La gente si chiede come sia possibile, che un alto prelato come lui, non si sia reso conto del gesto blasfemo compiuto sul suolo consacrato della Diocesi più grande d'Europa? E su questo punto, Vittorio Messori, giornalista e scrittore rincara la dose, parlando di quelle preghiere recitate come "un segno di disprezzo sui sagrati delle chiese cattoliche", aggiungendo poi che "certi uomini della Chiesa non capiscono che nascondendo i segni della fede non guadagnano stima dagli islamici, ma il loro disprezzo. E' una prova di debolezza -continua Messori- mentre il loro concetto di religione è virile, guerriero". Non c'è niente di buono dunque "dietro l'angolo", e il peggio lo dovranno affrontare le nuove generazioni, quando -come conclude Messori- "saremo tutti riuniti sotto lo stesso tetto dell'incredulità, dell'edonismo, della secolarizzazione, del relativismo, del politicamente corretto, insomma, nel poco bene e nel poco male". (Gericus)

venerdì 9 gennaio 2009

UN TESORO IN CANTINA...

C'è chi morto un parente rinuncia alla sua eredità perché gravata da debiti e chi ancora, alla morte di un congiunto, deve provvedere addirittura alle spese funebri. Casi della vita senza un filo logico, perché in certe situazioni la "dipartita" di un parente prossimo ha in serbo piacevoli sorprese, se non... fortune. Ne sanno qualcosa due cugini inglesi, che dopo aver pianto (?) la scomparsa dello zio, si sono accorti che "tutto il mal non vien per nuocere", perché dal momento che il "caro estinto" non aveva ne moglie ne figli, loro si sono ritrovati nella veste di eredi diretti. Il defunto, Harold Carr, un eccentrico medico inglese, spentosi serenamente nel 2007 all'età di 89 anni, era sì un po'... introverso, ma aveva anche il fiuto degli affari, tanto che in gioventù aveva comprato una vettura strana, con dei grossi parafanghi e un abitacolo piccolo piccolo. Poi, quella vettura che i nipoti ricordano vagamente, sparì alla vista di tutti e chissà, forse venduta per una più tranquilla Vauxhall. I rapporti tra zio e nipoti infatti non erano quotidiani, così, vai a sapere. Un giorno uno dei due ha voluto dare un occhiata ad un garage dello zio, chiuso da oltre mezzo secolo, così, solo per curiosità. Aperto il grosso portone, nell'oscurità ha potuto notare scaffali in ferro contenenti cianfrusaglia, contenitori di plastica, stracci, un manifesto del Monte Bianco e poi, polvere e ragnatele ovunque. Quello però che l'ha colpito è stata la sagoma di una vettura a lui "vagamente nota": era la Bugatti Type 57S modello Atalante del 1937 (foto) , nientemeno una delle diciassette costruite da Ernesto Bugatti prima che la crisi lo travolgesse e ne fermasse la produzione. Quell'auto il cui proprietario originale era stato il conte Howe, primo presidente del British Racing Drivers' Club (club dei piloti da corsa inglesi), era stata venduta poi da questi al defunto Harold Carr nel 1955 per 895 sterline. Per James Knight, curatore della Casa d'aste Bonham's dove l'auto sarà battuta, "questa è una delle più grandi scoperte di un auto d'epoca". E non ha tutti i torti a dir così, perché questa Bugatti "tornata dal passato" e con il contachilometri fermo a 26.284 miglia, oggi ha un valore di 6 milioni di sterline (6,2 milioni di euro) e forse anche più. Chi è interessato all'affare deve muoversi però, perché l'auto sarà battuta all'asta che si svolgerà a Parigi il prossimo 7 febbraio... (Gericus)

lunedì 5 gennaio 2009

HO UCCISO MIA MOGLIE: "VADA PURE"...

FERRARA - Nemmeno il "commissario Basettoni" avrebbe lasciato andar via impunemente Topolino se questi gli avesse confessato di aver ucciso Minnie la sua fidanzata. Qui da noi, e non a Paperopoli, invece è successo: "Ho ucciso io mia moglie" ha confessato ai poliziotti tale Denis Occhi, un muratore 33enne di Migliaro (Ferrara). Risultato? "Ok, vada pure". Che il nostro ordinamento giudiziario sia arrivato al capolinea è oramai cosa nota, ma un altro colpo di simile portata lo sommergerà, oltre che di ignominia anche di ridicolo. E' una storia brutale quella che vede coinvolto Denis Occhi, e che risale al 25 novembre 2004, il giorno in cui venne trovata uccisa sua moglie, Giada Anteghini, 27 anni. A quei tempi il loro matrimonio era finito da tempo, tanto che la donna già viveva con un nuovo compagno. Ed è proprio in quella notte di novembre che qualcuno, introdottosi nell'appartamento di Giada, la colpì selvaggiamente nel sonno con un ascia. Ferita in maniera gravissima, la donna entrò in coma profondo senza più risvegliarsi fino al 23 gennaio 2006, quando la morte se la portò via. Particolare agghiacciante, nella cameretta accanto a quella della madre, dormiva serena la figlia, una bambina di sei anni che nessuno toccò. L'ex marito, quasi subito dopo, confessò davanti ai carabinieri di essere l'autore del tragico gesto, confessione poi ritratta che però non convinse i giudici del tribunale, che nel processo di primo grado lo condannarono a 20 anni di galera. Ed è proprio questo il momento cui la giustizia "va in tilt", perché nel processo d'appello celebrato il 27 febbraio 2008, i giudici non ritenendo sufficienti gli indizi, lo assolvono e lo rimettono in libertà. Dieci mesi in giro, con il peso del rimorso che però riapre vecchie ferite e Denis Occhi che entra in questura e confessa di nuovo di essere il killer della moglie, per fare poi retromarcia davanti ai microfoni dei giornalisti. Il resto è farsa. "Dopo una sentenza definitiva di assoluzione, una persona non può essere di nuovo processata per lo stesso crimine". Hai voglia a dannarti l'anima dunque, se in seguito, schiacciato dal peso di quello che hai fatto, confessi le tue atrocità, perché per la nostra "legge" (sic!) una volta assolto, "non sei colpevole"! E' una storia amara e paradossale quella che apre il nuovo anno, una storia che avrebbe inorridito anche il "commissario Basettoni" di Paperopoli per questa giustizia -come dire?- da "paese delle meraviglie"... (Gericus)
(foto: Denis Occhi e Giada Anteghini, la vittima)

sabato 3 gennaio 2009

PROSTITUZIONE IN SALDO

GENOVA - Se pensavamo che la crisi avesse risparmiato qualche settore economico, niente è di più sbagliato. La crisi ha investito proprio tutti, dal settore dell'auto a quello immobiliare, dal commercio al turismo... niente si salva. Quello del sesso poi è ai minimi storici. Lunghe file ai negozi di abbigliamento che hanno aperto ai saldi, file ai mercati generali della verdura per le rimanenze a prezzi stracciati e guarda un po', nessuna fila sulla strada come una volta alla ricerca di una prostituta, e nei casi "famolo strano", di trans, viados e affini. E sembra che non sia una situazione momentanea in questo settore che... "tirava" come nessun altro fino a poco tempo fa, perché si ha notizia che anche le prostitute, oltre ad aver abbassato i prezzi delle prestazioni da 50 a 30 euro "tutto compreso", hanno aperto ora ai saldi. "Non arriva più nessuno" dice una "professionista" dell'est -preoccupata di non poter comprare il quinto appartamento dopo solo due anni di attività-, "tanto che abbiamo deciso di trovare una soluzione al problema". Tipo? "Ogni due incontri, il terzo è gratis". Caspita che idea! Come al supemarket dunque, "prendi tre e paghi due". E il sistema è semplice. Ad ogni incontro con la stessa "prestatrice d'opera", viene da questa rilasciato un cuoricino adesivo da fissare su di una tessera per arrivare all'agognato regalo. Ma c'è pure chi ha preferito "ballare da sola", e dal momento che il libero mercato aiuta la concorrenza, ha addirittura abbassato la tariffa a 15 euro con l'aggiunta di "contenti o rimborsati", -non è una battuta!- idea però bloccata sul nascere dal 'comitato' poiché ritenuta "concorrenza sleale". In attesa quindi di ulteriori sviluppi, di sfilate di meretrici al grido di "aridateci l'arrapato" e di cassa integrazione per prostitute ritrovatesi dall'oggi al domani sulla strada -praticamente sul posto di lavoro...-, posso dire che solo dopo una notizia simile ho afferrato appieno il significato di quella frase dai toni catastrofici che dice "tranquilli, la crisi è nera, ma il peggio deve ancora arrivare"... (Gericus)

venerdì 2 gennaio 2009

DOPOLAVORO RAI: IL MEGLIO DEL PEGGIO

E va bene, siamo in crisi economica, perciò non si dovrebbe andare tanto per il sottile. Ma il "giramento" arriva quando poi ti accorgi che la crisi, almeno in televisione, non c'è, perché la spesa è elefantiaca e la programmazione messa in atto è da dopolavoro. Parlo del troppo lungo programma televisivo "L'anno che verrà" quello che ha portato alla mezzanotte del 31 dicembre 2008 gli italiani. Parlo del troppo abbronzato e onnipresente conduttore Carlo Conti, -leggere a proposito cosa ha scritto su di lui il critico Aldo Grasso sul Corriere-, dei soliti signor nessuno che hanno ingolfato la serata e degli ospiti resuscitati per la bisogna dopo un lungo ibernamento. Gloria Gaynor -grandissima 30 anni fa-, i Pooh -quante ragazze negli anni andati ho conosciuto grazie a loro!-, Cristina D'Avena -mia nipote ha detto "ancora lei?", Alan Sorrenti -non più figlio ma nonno delle stelle-, i 'Dirotta su Cuba' -che Castro se li tenga-, Paola e Chiara -chi?-, Sonhora -mica tanto...- e poi il solito Malgioglio dal bianco ciuffo... E' con questi presupposti che avremmo dovuto allietare l'attesa, senza intuire che il trito rituale del conto alla rovescia e del trenino a suon di musica -quest'ultimo iniziato a snodarsi già alle ore 22.00- ha stancato proprio tutti, al punto che neppure il ragionier Fantozzi se lo sarebbe filato pur se trainato in pista dalla signorina Silvani. Un carrozzone dunque dove l'unico imperativo era, "tirare avanti fino alle 24", pertanto nel calderone poteva entrare di tutto, ciarpame e insulsità, noia e sbadigli. L'apoteosi è arrivata sul finire dell'anno, quando lo scandire dei secondi a ritroso ha deliziato gli italiani con un liberatorio -per noi!- "siamo nel 2009"! Tappi di spumante che volano e cin cin, poi, come fossimo nel Salone Vittoria di Vattelappesca, il direttore di rete Fabrizio Del Noce -quello della microfonata a Staffelli di Striscia e anche lui perennemente in video- che beve "a canna" (foto) la sua bottiglia -si dice- di Dom Perignon in diretta televisiva: Complimenti! Per concludere? Svecchiare i programmi, i dirigenti "padri-padroni" e i conduttori. Facce nuove "please", e poi, idee e soprattutto, ospiti di altro calibro. Ad una serata dopolavoristica così non ci sarebbe andato nemmeno il ragionier Filini. Me lo ha confidato lui stesso... (Gericus)

giovedì 1 gennaio 2009

FRA DUE ANNI? ZONA FRANCA IN VALLE D'AOSTA (C'era una volta)...

AOSTA - Un passo avanti verso l'attuazione della Zona franca è stato fatto dopo che l'altro giorno il Parlamento italiano ha approvato a larghissima maggioranza un emendamento presentato dall'onorevole Emilio Chanoux (foto). Il Parlamento, apportando alcune modifiche non sostanziali ma di forma, ha fatto suo l'emendamento da inserire nel disegno di legge relativo alla istituzione della Zona franca in Valle d'Aosta. Questo è il testo del documento approvato: "Il governo è delegato ad emanare entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del ministro delle Finanze, di concerto con i ministri degli Esteri, di Grazia e Giustizia, dell'Industria e Commercio con l'estero, norme di attuazione della Zona franca per il territorio della Valle d'Aosta". Tra due anni quindi, la Zona franca sarà realtà.
(Gericus) Gazzetta del Popolo 1973.

BOLLETTINO DI GUERRA DI CAPODANNO

"5, 4, 3, 2, 1, Auguri! Siamo entrati nel 2009!" Cin cin, baci e abbracci, tappi di spumante che saltano e sirene delle ambulanze che si mischiano con i botti. C'è stato un gran daffare nei pronto soccorso italiani, e dal momento che la madre degli imbecilli ha partorito anche in questa occasione, questo è il risultato stilato dal Viminale:
Un morto e 382 feriti
dei quali 354 con prognosi inferiore ai 40 giorni e 28 invece con prognosi superiore. La tragedia è sfociata a Napoli, dove l'idiota di turno ha troncato la vita di Nicola Sarpa, un ragazzo di 26 anni fulminato da un colpo di pistola che lo ha colpito alla testa, mentre sul balcone di casa stava ammirando i fuochi d'artificio prima di uscire con gli amici per festeggiare l'anno nuovo. Un proiettile 'vagante' gli è entrato nel cervello passando tra tempia e occhio. Trasportato urgentemente all'ospedale, i medici nulla hanno potuto per strapparlo alla morte. E la stupida usanza di usare armi a Capodanno l'ha messa in atto a Siracusa una guardia giurata, che con la sua arma di dotazione ferisce in maniera non grave ad una gamba la figlia 25enne. E ancora nel napoletano un auto con impianto a Gpl salta in aria dopo essere stata colpita da un petardo: cinque i feriti. Anche al nord i "proiettili vagano", tanto che tre di questi hanno ferito al collo altrettante persone, fortunatamente tutti in maniera non grave. Più serie invece le condizioni di una bambina di 10 anni, anch'essa ferita all'addome da un colpo di arma da fuoco durante i festeggiamenti in famiglia. Il proiettile l'ha raggiunta a un fianco ed è stato estratto in seguito dai medici con un intervento chirurgico. Ad essere sulla traiettoria di un altro proiettile "in libera uscita" è una donna di 39 anni, colpita all'addome dal convivente, un'altra guardia giurata in vena di festeggiamenti "off limits". Lui è stato denunciato dai carabinieri mentre la donna, subito ricoverata in ospedale e sebbene le sue condizioni siano gravi, è stata dichiarata fuori pericolo di vita. Via due dita della mano ad un giovane genovese per un petardo che si apprestava a far scoppiare, un 81enne nel Lazio ha perso una mano, in Abruzzo un uomo ha perso un occhio, e un altro si è procurato la rottura di una membrana timpanica. A Salerno ad un 60enne sono state amputate tre falangi della mano destra, a Reggio Calabria un giovane sedicenne rischia l'amputazione della mano sinistra e nello stesso problema si è trovato anche un 56enne, cui i medici dell'ospedale di Catania dove è stato trasportato hanno dovuto amputargli la mano destra. A Vibo Valentia un giovane di 31 anni rischia la perdita di un occhio per un petardo, a Bari via una mano ad un 76enne per l'esplosione di un petardo, e per lo stesso motivo, un 18enne ha perso un dito. Quaranta giorni di prognosi ad un ragazzo foggiano di 22 anni, ustionato al volto da un fuoco pirotecnico e giunto in ospedale in gravi condizioni, e infine, nel leccese, via tre dita di una mano ad un 29enne, operato urgentemente al pronto soccorso dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce. In tutta quest'assurda baraonda di bestialità infine, le forze dell'ordine hanno sequestrato 294 tonnellate di materiale esplosivo, effettuato 64 arresti e 439 sono state le persone denunciate a piede libero. (Gericus)