martedì 13 gennaio 2009

DIONIGIO TETTAMANZI: IL MISTERO DELLA FEDE...

Il mistero della fede non è più tale. Alcuni rappresentanti della Chiesa, "misteri" non ne hanno più. Hanno solo verità concrete: distruggere la religione cattolica. Capofila di questa "armada rivoluzionaria" è l'arcivescovo di Milano, Dionigio Tettamanzi, entrato in rotta di collisione con la maggioranza dei cattolici italiani. "Pastore diventato rivoluzionario" scrive La Stampa, bollato poi da Roberto Calderoli come "l'ultimo comunista sul suolo patrio". Ma cosa ha fatto di tanto inopinabile questo cardinale che fino all'ultimo è stato il più accreditato concorrente di Papa Ratzinger nell'elezione pontificale? Presto detto: lo schierarsi apertamente con il movimento islamico in quanto ad aperture incondizionate di moschee e poi, per ultimo, il pieno assenso per quanto riguarda la recente invasione islamica del piazzale antistante il duomo di Milano durante la manifestazione pro Gaza. Un andare contro corrente dunque, oltre che al pensiero comune dei laici soprattutto a quello dei credenti. La gente si chiede come sia possibile, che un alto prelato come lui, non si sia reso conto del gesto blasfemo compiuto sul suolo consacrato della Diocesi più grande d'Europa? E su questo punto, Vittorio Messori, giornalista e scrittore rincara la dose, parlando di quelle preghiere recitate come "un segno di disprezzo sui sagrati delle chiese cattoliche", aggiungendo poi che "certi uomini della Chiesa non capiscono che nascondendo i segni della fede non guadagnano stima dagli islamici, ma il loro disprezzo. E' una prova di debolezza -continua Messori- mentre il loro concetto di religione è virile, guerriero". Non c'è niente di buono dunque "dietro l'angolo", e il peggio lo dovranno affrontare le nuove generazioni, quando -come conclude Messori- "saremo tutti riuniti sotto lo stesso tetto dell'incredulità, dell'edonismo, della secolarizzazione, del relativismo, del politicamente corretto, insomma, nel poco bene e nel poco male". (Gericus)

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