giovedì 22 gennaio 2009

MA LUCA ERA GAY?

"Luca era gay, e adesso sta con lei"... Certo quel diavolo di Povia, (foto) quello de "I bambini fanno ooh...", se le va proprio a cercare! Ma come si permette di scrivere una canzone che parla della "guarigione" di un gay, come se essere omosessuale fosse paragonabile ad una malattia qualsiasi, ad una fastidiosa otite, un morbillo, la scarlattina. Poi, scrivere "Luca era gay e ora sta con lei" è proprio una provocazione, anche se la storia, alla fin fine, è vera. Ma vaglielo a spiegare al valdostano Aurelio Mancuso, presidente nazionale dell'Arcigay, che Luca ora è contento, sta con una donna, si è sposato e vuole dei figli. Lui, l'Aurelio, proprio non ci sta, perché come ha detto, "tutto ciò è uno squallido teatrino e per fortuna, l'amore vince su tutto, pregiudizi, canzonette e fanatismo religioso ". Ma se fin qui sembra quasi un 'armistizio', Mancuso sfodera invece le sue armi: "Il giorno del Festival di Sanremo, invaderemo la città e faremo 'Crossing Kisses'". Cos'è questa minaccia? si chiederanno in tanti a questo punto. Un tipo di ballo? Una corsa ad ostacoli per la città? Beh, è qualcosa di più invece, ovvero "baci sensuali scambiati agli incroci cittadini tra gay", il tutto alla faccia di chi pensa che l'omosessualità sia come un dolor di pancia che passa con una pasticca di Falqui. Franco Grillini, presidente di "Gaynet" ha le idee più chiare: "E' solo una maniera subdola per rianimare un Festival morto da anni" confida, e non essendo per niente d'accordo sul testo della canzone nel quale si parla di infelicità della condizione gay, aggiunge acido: "Se Povia era un gay infelice, che colpa ne abbiamo noi"? Imma Battaglia, leader del "Dì Gay Proget" bolla il tutto con un "sono solo canzonette" di un Bennato di antica memoria, smentendo 'tout court' la tristezza dell'omosessuale: "Per noi essere gay significa felicità". Tutti felici dunque? Che lo sia anche Luca, quello che "era gay e ora sta con lei", no, lui proprio no, e chissà come mai... (Gericus)

Nessun commento: