domenica 2 novembre 2008

LA STRADA: UNA ROULETTE RUSSA

Più che "la notte delle streghe", la recente festa di Halloween è stata la notte dei morti sulla strada. Morti in incidenti, molti per eccesso di velocità o colpi di sonno, ma altri, non causati da 'fatalità', bensì da delinquenti al volante imbottiti di droga o alcol. Incidenti che più di altri angosciano le coscienze, perché prudenza e moderazione da parte nostra non hanno nessun significato. Sulla strada, purtroppo, sono altri che decidono la nostra sorte, gente al volante magari ubriaca o strafatta di cocaina. Come è successo in questi due casi. A passare dalla vita alla morte per cause altrui, Giambattista Ambrosini, 56 anni di Romano in Lombardia, (Bg). Sposato e tre figli, Giambattista era prossimo alla pensione. Tra un anno infatti, avrebbe "staccato" dalla sua mansione di impiegato per dedicarsi interamente alla famiglia e al suo hobby, il ballo. Un programma di vita andato a monte per colpa di un delinquente al volante. Erano le tre di venerdì notte, quando sulla strada provinciale tra Chieri e Castrezza, nel Bresciano, Ambrosini ha avuto la sventura di trovarsi una Golf guidata dal marocchino Mohamed El Ghar Baoui, 31 anni, strafatto di alcol e cocaina. Correva sui 140 chilometri all'ora -lo testimonia il contachilometri della vettura rimasto fermo a quella velocità-, e come un maglio, invaso la corsia opposta, ha centrato in pieno la Bmw sulla quale si trovava Ambrosini. Lo schianto non gli ha lasciato scampo, e l'operaio è morto sul colpo dentro alla vettura accartocciata. Al test della polizia stradale, il marocchino è risultato con una quantità di alcol nel sangue superiore a tre volte il limite consentito dalla legge, nonché positivo al consumo di stupefacenti. E le manette sono scattate ai suoi polsi. A causare questo incidente mortale infine, -lo si è appurato poi da altri controlli- un clandestino senza permesso di soggiorno e soprattutto, senza patente, poiché ritirata in seguito ad un precedente controllo nel quale era risultato sia ubriaco che sotto effetto di anfetamine. Perché allora non sia stato arrestato e spedito a casa sua non è ammesso sapere, ma se fosse stata attuata questa norma di legge, Giambattista Ambrosini avrebbe potuto continuare a coltivare il suo hobby, avrebbe potuto godere della sua pensione, e soprattutto, sarebbe ancora vivo. Stessa sorte anche per Roberta Caracci, 24 anni, uccisa da un mascalzone fumato e impasticcato. E' successo in provincia di Milano. L'altra notte, Roberta stava tornando a casa a bordo della sua utilitaria, quando un destino crudele l'ha fatta incrociare con la vettura guidata da Alessandro Mega, un tipo che al volante proprio non ci doveva essere, poiché senza patente. L'urto tra le due auto è stato terrificante, tanto che all'arrivo dei soccorsi, Roberta Caracci, fresca laureata in Gestione dei Beni culturali, era ormai priva di vita. Non era una nottambula Roberta, poiché di giorno lavorava duro alla Decathlon e la sera era sempre china sui libri per raggiungere la sospirata laurea. Anche per lei, tutto vanificato per colpa di "personaggi" cui la vita altrui -e forse come la propria- non vale niente, tanto da giocare alla "roulette russa" sulla strada. Così, senza pensarci due volte, per la curiosità di vedere quando partirà il colpo mortale. (Gericus)

2 commenti:

blatea ha detto...

Rimane inverosimile che in un paese dichiarato CIVILE ci si debba continuamente confrontare con legalità e rispetto. Si evince in questo paese che per chi sbaglia e nel rispetto delle persone che rimangono nel loro dolore non esiste la certezza della pena! Non voglio commentare oltre in quanto la morte di GB mi tocca da vicino e potrei non essere obbiettivo. Comunque le persone che si permettono di prendere in giro le nostre Istituzioni, le normalissime regole di convivenza, il rispetto per una Società che alla resa dei conti aiuta FIN TROPPO chi di queste regole e del rispetto se ne frega altamente, dovrebbero essere rinchiuse e dovrebbero lavorare, primo per rimborsare le famiglie della perdita a loro occorsa a causa dell' indifferenza di questi elementi; secondo, dovrebbero lavorare in modo da pagarsi il soggiorno al penitenziario in quanto non trovo assolutamente giusto che il LORO soggiorno venga pagato da cittadini che le regole le rispettano, terzo perchè, non avendo loro capito l' importanza del rispetto altrui, devono essere puniti: con giustizia e RISPETTO verso coloro che oggi non possono più godere del bene prezioso quale è LA VITA.
E' di oggi la notizia di una strage mancata a Roma... Non sarebbe ora di finirla? Di colpire duramente di sgarra e mette a repentaglio la vita di altre persone? non è meglio, e concludo polemizzando, PREVENIRE anzichè CURARE??
LC

Gericus ha detto...

Sono letteralmente d'accordo con te. Alla luce dei troppi fatti simili -vedi quello di oggi di nuovo accaduto a Roma e fortunatamente, per il momento, senza vittime-, non c'è che una sola via da seguire, quella di una prevenzione capillare. Sul lato giuridico invece, colpire duramente e senza attenuanti chi attenta alla vita altrui mettendosi alla guida di un automezzo inebetito dalla droga o dall'alcol. In America ti danno anche 30 anni di galera per fatti come questi. Qui da noi, un 'buffetto' sulla guancia e sei fuori.... Gericus