venerdì 28 novembre 2008

I MISTERI DI ERBA...

ERBA - Quale può essere il motivo delle parole pronunciate da Azouz Marzouk alla Corte, nell'udienza finale del processo per la strage di Erba? Quale significato dare al suo racconto portato in extremis in aula dove uno sconosciuto sarebbe andato a confessare ai suoi genitori che vivono in Tunisia, che "gli assassini di sua moglie e di suo figlio non sono Olindo e Rosa ma altri"? Perché quest'ammissione che di fatto -oltre ad aver gettato nuove ombre su tutta la vicenda- avrebbe potuto essere preda ghiotta per la difesa dei due imputati? "Anche se io sono convinto della loro colpevolezza -dice Azouz al giudice Alessandro Bianchi indicando i due imputati- questo è ciò che è successo. E ora sono preoccupato per i miei genitori." A dare maggiori delucidazioni su questa vicenda salta fuori il fratello, Salem Marzouk, 30 anni , il quale racconta che uno sconosciuto, un tunisino che ha lavorato per anni a Como, si sarebbe recato dai loro genitori per dire che la carneficina sarebbe stata opera di sicari, mossi da "gelosie e razzismo". Il motivo, dando credito a questa versione, sarebbe uno solo: colpire Azouz. E' indispettito il presidente della Corte Alessandro Bianchi, poiché ricorda al tunisino, che domande in merito gli furono poste all'inizio delle indagini, e cioè, se avesse avuto dei conti in sospeso con qualcuno, dato il mondo in cui si muoveva e per cui era già finito dietro le sbarre: "Non ho nessun conto in sospeso alle mie spalle" replica adesso come già fece allora. Per la Corte quindi, nessun intoppo procedurale per queste nuove affermazioni, bollate dall'accusa come "un vano tentativo di prolungare il processo dando così la possibilità a Marzouk di non essere espulso dall'Italia il primo gennaio prossimo". Ma al di là dell'esito del processo, conclusosi come sappiamo con tre ergastoli affibbiati a Olindo e Rosa, quali altri scenari si potrebbero ipotizzare? Un atroce vendetta tipo quelle perpetrate dalla mafia, dove non potendo uccidere il diretto interessato, si colpiscono i suoi affetti più cari? Potrebbe allora quadrare la ricostruzione dei fatti portata avanti dalla difesa, nella quale si ipotizza che "gli assassini, già entrati nella casa della strage, fossero in attesa delle vittime, che dovevano essere solo moglie e figlioletto". Inaspettatamente però quella sera con Raffaella e Youssef arrivò anche la madre, Paola Galli, e la mattanza prese il via. A questa versione dei fatti, corrisponderebbe poi anche la testimonianza dell'unico sopravvissuto, Mario Frigerio: "Chi mi ha colpito aveva la carnagione olivastra, occhi e capelli scuri, e nessuno ha pronunciato una parola". Olindo Romano e Rosa Bazzi due disperati dunque entrati per caso nell'ingranaggio della giustizia? Due mentecatti che a causa dei loro trascorsi con le vittime, sono rimasti stritolati dalle circostanze? A questo punto è logico chiederselo: E' tutto chiaro nella strage di Erba?... (Gericus)

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