martedì 11 novembre 2008

IL RIMORSO CHE UCCIDE

TORINO - Un rimorso troppo pesante da sopportare, fantasmi e ricordi impossibili da cancellare. E proprio per questo, Corrado Avaro, 31 anni, ha deciso di farla finita, impiccandosi nella casa dove viveva col padre. Una morte che merita tutto il nostro rispetto, e che purtroppo "arriva annunciata". Era il 15 luglio dello scorso anno quando Corrado Avaro, dopo una serata di bagordi trascorsa tra amici, si mise al volante della sua vettura per ritornare a casa. Il destino infame volle che alle quattro della notte, percorrendo la provinciale 161 in località di San Secondo di Pinerolo, Corrado Avaro incrociasse la sua vita con quella di Claudia Muro, 16 anni, appena uscita da una discoteca in compagnia di amici. Le strisce pedonali sulle quali attraversava la giovane non bastarono a fermare la corsa di Avaro, che a bordo della sua Rover 200 falciò la ragazza uccidendola sul colpo. Subito arrestato, dopo un periodo di detenzione trascorso nel penitenziario di Saluzzo (Cn), Avaro ottenne gli arresti domiciliari poi, l'8 maggio, il tribunale di Pinerolo, derubricando l'accusa da "omicidio volontario" a quello "colposo", con rito abbreviato lo condannò a 3 anni di reclusione e lo affidò alla comunità di don Ilario Rolle, parroco della Santa Gianna di Venaria. Quell'ultimo incidente però arrivava dopo inquietanti segni premonitori, dato che per ben tre volte , al giovane, gli era stata ritirata la patente poiché sorpreso al volante in stato di ebbrezza. La morte della ragazza lo aveva profondamente e intimamente colpito: "Continuo a sognare l'incidente, con Claudia che sbatte sul parabrezza della mia macchina....giuro, non la vidi proprio...". Un incubo ricorrente da farlo piombare nella più cupa depressione, con un angosciante proposito: "Devo farla finita...". A trovarlo appeso ad una corda con accanto una lettera di perdono per i genitori, è stato il padre Giuseppe, un agricoltore di 69 anni: "Ad ucciderlo sono stati giornali e televisione che lo hanno dipinto come un mostro" ripete l'uomo sconvolto dal dolore. Una vita che se ne va dopo l'altra, un epilogo che con compostezza e sincera umanità commentano i genitori di Claudia Muro: "Anche per noi oggi è un giorno triste" annunciano dopo aver appreso del suicidio del giovane. "Non volevamo che finisse così, e siamo certi che neppure nostra figlia lo avrebbe voluto. Oggi Claudia muore di nuovo"... (Gericus)
[foto: Corrado Avaro e nel riquadro, Claudia Muro]

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