mercoledì 5 novembre 2008
YES WE DID!
"E per coloro che avevano dubbi sulla nostra democrazia, questa è la nostra risposta". Yes we can dunque, parola di Barack Obama, (foto) 44esimo presidente degli Stati Uniti d'America, eletto con un suffragio di voti questa notte, dopo una campagna elettorale durata quasi due anni. Un Obama che in certi aspetti ricorda il mai dimenticato John Fitzgerald Kennedy, il presidente della "nuova frontiera" assassinato a Dallas il 22 novembre1963. Come lui infatti, Obama risveglia il patriottismo latente di una popolazione, che se allora era impaurita dalla "guerra fredda", oggi è stanca di guerre e impoverita da crisi economiche. Quasi un ritorno ai tempi andati, quando un certo Martin Luther King ammansiva le folle col suo "I've a dream" (io ho un sogno), un sogno che però oggi non è prerogativa solo della parte nera della popolazione, perché con Barack Obama oggi sta sognando anche la "middle class" bianca che vuole uscire dal baratro di una recessione annunciata e inarrestabile. "We just made history" (abbiamo appena fatto la storia) ha pronunciato quando i voti gli hanno dato ragione, "and I don't want you to forget how we did it" (e non voglio che dimentichiate quello che abbiamo fatto). Subito parole di apprezzamento per il suo avversario John McCain, chiamandolo "un eroe americano", poi, ritornando a ciò che lo aspetta, ha ammesso che "we have a lot of work to do to get our country back on track" (abbiamo molto lavoro da fare per riportare il nostro Paese in carreggiata). E' quello che si aspettano milioni di americani, e con loro, una buona parte del mondo Occidentale, perché nonostante tutte le più nere previsioni, oggi qualcuno ha avuto il coraggio di dirlo a chiare lettere: "Yes, we can"! (Gericus)
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