sabato 30 giugno 2007

NESSUN MOTIVO PER ANNETTERE IVREA (1991)

La Valle d'Aosta boccia la proposta di includere nei confini regionali il Canavese, pertanto l'ipotesi che Ivrea si unisca alla Vallée rimane soltanto tale. Allargando l'iniziativa del consigliere unionista Gino Agnesod, che per "affinità culturali" aveva lanciato l'idea di ampliare i confini della regione, inglobando i paesi canavesani che con la Vallée confinano, e soprattutto "spartiscono abitudini di vita molto simili", il consigliere socialdemocratico al Comune di Ivrea Stefano Strobbia ha promosso lo slogan "Andiamo con Aosta", aggiungendo che "per noi sarà di certo un opportunità di crescere ancora e recuperare il tempo perso negli anni". L'ipotesi però non ha trovato proseliti. Non è parso troppo entusiasta neppure Gino Agnesod. "Un conto era parlare di Carema, Quincinetto, Montalto e i paesi vicini a noi, che con Pont Saint Martin e la Bassa Valle hanno parecchie affinità. Ivrea è tutto un altro discorso". Il presidente del consiglio regionale Giulio Dolchi ricorda che "gli abitanti di Ivrea hanno patito il fatto di essere diventati "Provincia di Aosta" sotto il regime fascista. E poi non ci sono ragioni nè storiche nè geografiche". Bruno Milanesio la butta in polemica antiunionista: "L'iniziativa di Strobbia ha la stessa legittimità della dichiarazione di indipendenza fatta da Guido Grimod: roba da fiera delle vanità". Per Alder Tonino "può essere il tentativo di salire su un carro che si ritiene essere pieno di privilegi. Comunque nel pds è aperto un dialogo sul tema tra valdostani e canavesani". Il "caso Ivrea" lo chiude Renato Limonet, capogruppo della democrazia cristiana al consiglio regionale: "La vicenda è svuotata di consistenza se si guarda ai grandi temi sui quali dobbiamo veramente confrontarci". (La Stampa)

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