mercoledì 30 agosto 2006

GUERRA PER LA PACE (2006)


Con oltre 2000 militari è salpata ieri mattina dal porto di Brindisi la nostra flotta militare. Cinque le navi e tra queste la portaerei Garibaldi, le navi da sbarco San Giorgio, San Marco, San Giusto e la corvetta Fenice. Questa forza di intervento rapido, coadiuvata da 4 cacciabombardieri, 11 elicotteri, 4 aerei a decollo verticale e numerosi mezzi da sbarco, agirà sotto le insegne delle Nazioni Unite. Destinazione Libano, dove vi dovrebbe arrivare tra venerdì e sabato prossimo. "Non sarà come uno sbarco in Normandia" ha assicurato il capo di stato maggiore della difesa ammiraglio Giampaolo Di Paola, anche se dentro di sè sa che non sarà però una 'passeggiata', poichè le regole di ingaggio, pur se chiare, sono state decise 'a tavolino' e non sul fronte di guerra. Cosa succederà infatti se una pattuglia italiana intercetterà un camion di Hezbollah carico di armi? Lo bloccherà? E questi si lasceranno bloccare senza una pur minima reazione di fuoco? "E' la prima cosa che verificherò in ogni dettaglio una volta arrivato a New York" risponde il generale Fabrizio Castagnetti, respondabile della Cellula strategica Dpko (Department of Peace Keeping Onu). Una grande prova dunque attende i nostri 'ragazzi', giovani e padri di famiglia che rischieranno la vita per una paga media di 200 euro al giorno. "Il nostro morale è alto" dice Nicolò Zonno, da nove anni fuciliere del reggimento San Marco, l'equivalente italiano dei Marines americani. Ma se il morale è alto tra chi parte, disparità di vedute tra chi resta. "Pur portando le armi andate in terra libanese per portare la pace" ha detto con molta retorica il Primo ministro Romano Prodi salutando i militari alla partenza. Nichi Vendola, governatore 'pacifista' della Regione Puglia invece non si è neppure degnato di essere presente alla cerimonia...

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