giovedì 14 aprile 2005

PROFUMO DEL PASSATO/38


POLIZIA STRADALE E MULTE -
Vivo è ancora il ricordo dei militi fascisti della strada:svolgevano senz'altro un buon servizio ma in virtù della loro divisa si sentivano autorizzati a trattare il pubblico alla stregua di un plotone di truppa da far marciare. Qualcosa di simile però avviene ancora oggi. A nostro avviso il compito degli agenti deve consistere nel far applicare i regolamenti e non servirsi delle leggi per organizzare una vera caccia a base di multe indiscriminate. Ci sono delle norme da rispettare? Bene, i casi sono due:avvisare i ciclisti o appostarsi nei dintorni della città in un pomeriggio di festa e multare tutti senza tanti complimenti. La Polizia stradale preferisce il secondo metodo, ma i popoli veramente democratici preferiscono il primo.
(Le Pays d'Aoste. Giugno 1949)
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AOSTA CITTA' BUIA!
Via Xaviere de Maistre ore 22. L'ombra dei tigli rende oscuro il passaggio. Non si riesce a distinguere a due passi quella persona che esce dal cinema. Ore 22,5 piazza Chanoux: beh, può andare. L'insegna luminosa dell'hotel Couronne illumina discretamente tutto il lato ovest della piazza ma lassù, in via Stati Generali ci sono solo due lampadine, una che dà sulla piazza e l'altra in via De Sales. Che economia questi amministratori! Ore 22,10 via de Tillier: finchè gli esercizi pubblici sono aperti può andare, anche se certe lampadine mancano dai globi e quando ci sono...brr che spettacolo! Assessore all'Igiene!? Una bella pulita ce la diamo o no? Ore 22,15 piazzetta Bazar: oscuro attenuato. Se non andiamo errati da qui ha inizio la via dell'ospedale e quella che porta anche ad uno dei migliori alberghi di Aosta. Se uno chiederà dov'è l'albergo, chissà se avrà il coraggio di inoltrarsi in quel labirinto. Ore 22,25 piazza del Popolo: dodici lampioni, luce ottima. Corso Battaglione però è al buio, solo due lampadine e la Circonvallazione pure. Scopo di questo viaggio è stato quello di riportare ciò che abbiamo visto. Se avessimo dovuto scrivere anche quello che abbiamo sentito, addio spazio. Cosa diranno i turisti? Certamente la nostra città non farà una bella figura. E grazie a chi?
(Le Pays d'Aoste. Luglio 1949)
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