FENIS - (Aosta)- Tre ore di botte, poi lo hanno strangolato. Il tutto, per un misero bottino di 700 euro, l'incasso di due giorni della sua pizzeria. Autore del delitto e reo confesso, è il vicino di casa di Alessandro Tealdi, (foto) tale Cristian Abreu Candelario, 32 anni, cittadino dominicano, arrestato dai carabinieri di Aosta e rinchiuso nel carcere di Les Iles a Brissogne (Ao). Già interrogato dai carabinieri fin dal giorno della scoperta del cadavere, il dominicano aveva asserito di non poter essere utile in nessun modo alle indagini poiché la notte dell'omicidio, aveva dormito a casa di un amico, essendo moglie e figlio in vacanza da parenti. Dai riscontri però, l'alibi non ha retto, quindi questa mattina, dopo il ritrovamento dell'auto della vittima rinvenuta a Saint Pierre -20 chilometri di distanza da Fenis e sulla strada per il Tunnel del Monte Bianco-, gli uomini dell'Arma hanno stretto le manette ai polsi dell'omicida il quale, messo sotto torchio e di fronte a prove inconfutabili, ha confessato di avere ucciso il vicino di casa assieme ad un complice, tanto che il procuratore capo di Aosta Marilinda Mineccia ha dichiarato che "l'inchiesta non è ancora conclusa", senza fornire ulteriori informazioni sulla persona ricercata. Nella ricostruzione dell'efferato omicidio, sembra che i due assassini nella notte abbiano bussato alla porta di Alessandro Tealdi poi, una volta dentro, lo hanno legato, minacciato e duramente percosso per farsi consegnare i soldi poi, una volta arraffato i 700 euro, lo hanno finito strangolandolo con i cavi del computer. Un primo errore però lo hanno commesso rimettendo le chiavi di casa in un nascondiglio sulle scale, cosa questo che per gli investigatori ha ristretto il campo d'azione poiché solo pochi intimi potevano conoscerlo. La vita di un uomo dunque, cancellata per 700 euro, che diventano 350 a testa essendo due le bestie a dividersi il bottino. Uno schifo che in questo caso ti fa rivalutare certe pene che vengono inflitte in alcuni Stati americani...
giovedì 31 dicembre 2009
FENIS: UCCISO PER 700 EURO...
FENIS - (Aosta)- Tre ore di botte, poi lo hanno strangolato. Il tutto, per un misero bottino di 700 euro, l'incasso di due giorni della sua pizzeria. Autore del delitto e reo confesso, è il vicino di casa di Alessandro Tealdi, (foto) tale Cristian Abreu Candelario, 32 anni, cittadino dominicano, arrestato dai carabinieri di Aosta e rinchiuso nel carcere di Les Iles a Brissogne (Ao). Già interrogato dai carabinieri fin dal giorno della scoperta del cadavere, il dominicano aveva asserito di non poter essere utile in nessun modo alle indagini poiché la notte dell'omicidio, aveva dormito a casa di un amico, essendo moglie e figlio in vacanza da parenti. Dai riscontri però, l'alibi non ha retto, quindi questa mattina, dopo il ritrovamento dell'auto della vittima rinvenuta a Saint Pierre -20 chilometri di distanza da Fenis e sulla strada per il Tunnel del Monte Bianco-, gli uomini dell'Arma hanno stretto le manette ai polsi dell'omicida il quale, messo sotto torchio e di fronte a prove inconfutabili, ha confessato di avere ucciso il vicino di casa assieme ad un complice, tanto che il procuratore capo di Aosta Marilinda Mineccia ha dichiarato che "l'inchiesta non è ancora conclusa", senza fornire ulteriori informazioni sulla persona ricercata. Nella ricostruzione dell'efferato omicidio, sembra che i due assassini nella notte abbiano bussato alla porta di Alessandro Tealdi poi, una volta dentro, lo hanno legato, minacciato e duramente percosso per farsi consegnare i soldi poi, una volta arraffato i 700 euro, lo hanno finito strangolandolo con i cavi del computer. Un primo errore però lo hanno commesso rimettendo le chiavi di casa in un nascondiglio sulle scale, cosa questo che per gli investigatori ha ristretto il campo d'azione poiché solo pochi intimi potevano conoscerlo. La vita di un uomo dunque, cancellata per 700 euro, che diventano 350 a testa essendo due le bestie a dividersi il bottino. Uno schifo che in questo caso ti fa rivalutare certe pene che vengono inflitte in alcuni Stati americani...
giovedì 24 dicembre 2009
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!!!

Un lieto Natale
a tutti
e un felice
Anno Nuovo.
Gericus (r.g.)
Merry Christmas and Happy New Year. (inglese)
Joyeux Noel. (francese)
Bon Tzalende e Trèinadan. (patois valdostano)
Guetz Nus Yoar. (tich)
Frohliche Weihnachten und ein gluckliches Neus Jahr.
(tedesco)
Hyvaa Joulua. (finlandese)
God Jul. (norvegese)
Boas Festas e Feliz Ano Novo. (brasiliano)
Feliz Natal. (portoghese)
Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom. (russo)
Feliz Navidad. (spagnolo)
God Jull ett Gott Nyatt Ar. (svedese)
Bon Nadal i un Bon Any Nou. (catalano)
Glaedeling Jul og Godt Nytar. (danese)
Kala Christouyenna Kiefthismenos O Kenourios Chronos. (greco)
Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar. (olandese)
Kung His Hsin Nien bin Chu Shen Tan. (cinese mandarino)
Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun. (cantonese)
Sung Tan Chuk Ha. (coreano)
Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo. (eschimese)
Shinnen Omodeto. Kurisumasu Omedeto. (giapponese)
Mele Kalikimaka & Hauoli Makahiki Hou. (hawaaiano)
Meri Kirihimete. (maori)
Merry Keshmish. (navajo)
La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou. (samoa)
Chung Mung Giang Sinh. (vietnamita)
Geseende Kersfees en 'n gelukkige Nuwe Jaar. (afrikaans)
Zorionak eta Urte Berri on. (basco)
Buon Natale e Bon Capu d'Annu. (corso)
Maligayang Pasko. (filippino)
Melkam Yelidet Beaal. (amarico)
Edo Bri'cho o rish d'shato Brich'to. (aramaico)
Hag ha Molad sameah Silvester tov. (ebraico)
Bikpela Hamamas Blong. (Papua Nuova Guinea)
LETTERINE DI NATALE
"Sono stato bravo all'asilo, non sono andato neanche una volta in castigo. Faccio gli sciacqui in bocca con l'aceto di mele senza far storie e quando la mamma stava male, io non ho fatto la lotta con lei per due giorni. Non sbagliarti con la porta dove c'è l'ascensore: io abito al primo piano, dove c'è la porta blindata. Ti metterò sul tavolo la notte di Natale un pezzo di pandoro e acqua naturale. E fuori appeso ai fili, un mantello da Zorro con la "Z" rossa, così vedi dove abito. Fai buon viaggio e non stancarti troppo".Paolo D.C. 5 anni. (1991)
"Ti prometto di fare la brava, di ascoltare la mamma, di non dire più parolacce, di andare a letto presto senza rugnare, insomma, di essere meno carogna. Vorrei dei pattini a rotelle, la frutta per Barbie, un paio di gioielli per la mamma e un po' di capelli per il mio papà".
Greta R. (1991)
lunedì 21 dicembre 2009
IL RAP? COSA NOSTRA...
Il rap chi l'ha inventato? I neri d'America? Balle! Il "Rap è cosa nostra", è "Made in Italy". Lo ha inventato nientemeno che Adriano Celentano, (foto) e se lo dicono gli americani, c'è da crederci. Il tutto nasce da quel "Prisencolinensinanciusol" lanciato dal nostro Adriano in quel lontano 1972, ovvero quando i miti del rap d'oltreoceano non erano ancora nati. Questa "verità nascosta" è stata scoperta da Cory Doctorow e pubblicata sul suo prestigioso blog "Boing Boing" con allegato il video della performance, ovvero la registrazione di una trasmissione dove una bionda e giovane Raffaella Carrà si esibiva in un frenetico ballo con Adriano Celentano -quest'ultimo nei panni di un maestro di scuola-, al suono appunto di "Prisencolinensinenciusol", in un misto di Jerry Lewis ed Elvis Presley. E dopo questa scoperta, è "Celentanomania" negli Stati Uniti, che arriva nientemeno dopo 40 album pubblicati, 30 film e 150 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Chi l'avrebbe mai detto che a 71 anni suonati, ricevesse commenti così lusinghieri dagli americani da essere paragonato addirittura a Bob Dylan e la canzone, ad un altro hit "indecifrabile" dal titolo "Louie Louie", un brano scritto e inciso da Richard Berry nel '55 ma portato al successo nel '77 dalla band punk The Clash. "This is not just an italian singer, it's Adriano Celentano, one of italians greatest actors of all the time!" scrive uno. Ma su circa 300 commenti piovuti in un giorno di sola pubblicazione del video sul blog, c'è anche chi ammette la paternità della musica rap al nostro Celentano: "What's more notable about the song, is that it takes the form of a rap, but was written in 1972, making it a predecessor to modern rap". Appunto, un predecessore del rap. Diavolo di un Celentano.... ol rait...
DESERTIFICAZIONE O GLACIAZIONE?
AOSTA -Il gelo del 20 dicembre è già storia. Gli esperti ammettono che la nevicata di dicembre è la più estesa degli ultimi 10 anni. In appena 24 ore infatti, sono state ricoperte dalla neve, Liguria; Piemonte; Lombardia; Emilia Romagna; le Venezie; Toscana e Umbria, con precipitazioni meno estese però anche su Marche; Lazio e Abruzzo. Per la città di La Spezia, questa è la nevicata del millennio. In Friuli Venezia Giulia, la scorsa notte la temperatura ha segnato -20. mentre a Trieste, la Bora ha spazzato la città a oltre 100 chilometri orari. Toscana: Il prefetto consiglia di non mettersi in viaggio. A Roma, le stazioni della metropolitana aperte di notte per i senza tetto. Treni e aerei bloccati. La polizia stradale mette in giardia gli automobilisti sui pericoli del ghiaccio in autostrada. E in Europa? 42 morti assiderati in Polonia nel fine settimana, temperature polari in Francia; Belgio; Gran Bretagna e Austria. A Mosca la temperatura ha toccato i -30 e sulle Alpi Svizzere la colonnina del mercurio è scesa a -32. Negli Stati Uniti, una tempesta di neve si è abbattuta su New York. Piano di emergenza neve a Washington; Baltimora e Philadelphia, con previsione di precipitazioni nevose di oltre 55 centimetri. Stato di emergenza ancora nello stato americano della Virginia: il ghiaccio ha provocato in un giorno 335 incidenti automobilistici. Ma dove sono i catastrofisti della cosiddetta "Desertificazione" del mondo? Come spiegano invece questa "Glaciazione" del pianeta? Ma di quale morte morirà dunque l'umanità: arrostita dal sole o stecchita dal gelo? Una o l'altra non fa differenza, ma il punto è: in un tentativo di sopravvivenza, avremo bisogno di condizionatori d'aria fresca o di caloriferi ad alto potenziale? Tutto questo me lo chiedo con le notizie disastrose che arrivano dal mondo, e con la neve fitta fitta che vedo cadere dalla finestra di casa mia, ad Aosta, alle ore 15,51 di lunedì 21 dicembre 2009...
venerdì 18 dicembre 2009
CHI HA UCCISO CHIARA POGGI?
martedì 15 dicembre 2009
DEMOCRAZIA MALATA
Quando l'ideologia politica sconfina nel turpiloquio e passa a violenza fisica, beh, in questo caso la democrazia intesa come "partecipazione di tutti nella vita sociale" entra in agonia, creando i presupposti per una qualsiasi dittatura, sia questa di matrice rossa o nera. Dov'è la solidarietà dunque della classe politica verso un Presidente del Consiglio ferito dall'atto di un demente che lo ha sfigurato in faccia? Sta forse nelle parole di un certo Antonio Di Pietro, questurino una volta, magistrato poi e infine leader dell'Idv -che vorrebbe dire Italia dei Valori (sic!)- che il giorno dopo in un delirante proclama dice che in fin dei conti, "è colpa sua perché è lui che ha creato in Italia questo clima di odio"? E sarebbe ancora nelle parole di una certa Rosy Bindi che col tono saccente annuncia "Berlusconi adesso non faccia il martire"? Ma nemmeno certi giornali si salvano da questo "incitamento all'odio", poiché un certo Michele Brambilla sulle pagine della Stampa di Torino, con taglio sarcastico scrive "Silvio Berlusconi ieri è salito sul predellino, ma non più per parlare al suo popolo, non più per fare annunci, solo per mostrare la maschera di sangue, gli occhi ancora sbarrati dal terrore, e sembrava di vedere, anche dello stupore", quasi a dire "finalmente" è accaduto. Ma il nostro non si ferma qui, e con un paragone a dir poco imbarazzante, puntualizza che la polizia a stento ha sottratto il povero demente all'ira dei presenti, evitando così "quello che accadde il 31 ottobre del 1926 a Bologna ad Anteo Zamboni". Chi era costui? Era il giovane che attentò alla vita di Mussolini e che subito dopo l'attentato fu linciato sul posto. Quale significato ha voluto dare il giornalista a tutto ciò? Uno più uno fa due: Berlusconi come Mussolini, quindi stessa dittatura e stesso clima, e un Massimo Tartaglia (foto) quindi nella veste dell'eroe che ha tentato di liberare la nazione dal tiranno. Ma se uno pensa che passato il momento dei cosiddetti "commenti a caldo" si possa ritornare ad esprimere parole moderate" si sbaglia di grosso, poiché un certo Marco Travaglio sul sito di Beppe Grillo si sente autorizzato di ammettere che "Si può voler la morte di un politico, poiché non c'è nessuna legge che istituisca il reato di odio". Siamo dunque al vaneggiamento, al desiderio di una morte fisica dell'avversario politico, sia questo al governo o all'opposizione, un qualcosa che ci avvicina all'Iran, dove appunto giorni fa, l'ayatollah Kamenei ha detto "basta, l'opposizione va annientata". Ma è davvero questa la politica che ci meritiamo?
domenica 13 dicembre 2009
IL VIRUS DELL'IDIOZIA COLPISCE ANCORA
Il virus colpisce ancora. E' come un influenza stagionale, che però, guarda caso, colpisce solo in Italia, poiché non risulta che in altre nazioni il virus sia così aggressivo e pericoloso. I soggetti più "esposti al contagio" sono coloro che ricoprono incarichi scolastici, e i sintomi della malattia si manifestano con slanci "politicamente corretti" portati a livello eccessivo e ossessivo. In questo primo stadio, il contagiato subisce una totale perdita di identità: non sa più chi sia, da dove arrivi, quali siano le sue radici e a quale cultura appartenga. Il colpito dal virus, praticamente un "acefalo", brancola nel buio, crede cose impossibili, si sente al di sopra di tutto e di tutti e in molti casi, si identifica in colui che "conosce il verbo", ossia, la verità assoluta. Un epidemia in tal senso ha colpito purtroppo in questi giorni la città di Cremona, dove dei maestri di scuola elementare -appunto- hanno deciso di non festeggiare il Natale bensì -vedi la malattia come colpisce!- la "La Festa delle Luci". Anche questa volta il virus, annidatosi nel cervello, ha fatto balbettare ai soggetti colpiti -perché sono più d'uno!- parole tipo "per non creare problemi ai tanti bambini di culture e religioni diverse", facendo capire quanto sia devastante a livello cerebrale la malattia. E proprio per comprendere a fondo l'irrecuperabilità -e la pericolosità!- dei soggetti colpiti da tale virus, nel programma della "Festa delle Luci" non si canterà -come da secoli- "Tu scendi dalle stelle", o "Bianco Natale", bensì "Funga Alafia", un brano africano, che renderà sicuramente felici -o increduli?- coloro che arrivano da quella latitudine, e interdetti -o stupiti?- i bambini autoctoni. Il ministro dell'Istruzione Stella Gelmini, venuta a conoscenza dell'epidemia, pur portando "tutta la solidarietà del Governo ai colpiti dal virus e alle loro famiglie", si è detta comunque contraria al "Funga Alafia", così come il ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, che dopo un sospiro di sollievo avendo creduto che "Funga Alafia" fosse una nuova infezione bovina, ha espresso tutto il suo disappunto "per questo nuovo 'harakiri' culturale perpetrato da un finto educatore -la malattia infatti annulla le capacità cognitive dei colpiti, rendendoli appunto 'finti'- sulla pelle dei nostri bambini". Il ministro della Salute Maurizio Sacconi, raccomandando di "isolare i colpiti dal virus", ha ammesso l'impotenza della medicina per questa "malattia degenerativa delle cellule cerebrali", mentre sembra che la gente stessa -che come ai tempi della peste si ingegnava, superstizione o no a cercar rimedi- abbia scoperto un antidoto, che se anche non debellerà la malattia, sicuramente ne calma gli effetti. Si tratta di forti dose di "Vaffan..." presi mattina e sera, e in certi casi -per quelli più virulenti- anche la notte. E sembra che in alcuni casi abbia funzionato...
giovedì 10 dicembre 2009
PISTOIA: DATELE A NOI QUELLE DUE!
PISTOIA - Oltre 250 mila persone in pochi giorni si sono iscritte su Facebook al gruppo "Ergastolo per le maestre dell'Asilo Cip Ciop di Pistoia". Una vera sommossa che neppure il delitto di Cogne o il caso dei bambini molestati -presunto o vero che sia- in un asilo laziale aveva scatenato tra la gente. Niente dunque in confronto agli sganassoni dati dalle insegnanti ai piccoli ospiti dell'asilo di Pistoia, lo sconcertante caso venuto giorni fa alla luce. Ad avvelenare poi più che mai gli animi, il video mostrato in televisione dello svolgersi dei fatti. E gli italiani, uomini, donne e giovani, di qualsiasi latitudine ed estrazione sociale, riuniti appunto in questo gruppo nato spontaneamente su Facebook, hanno espresso immediatamente tutto il loro sdegno, oltre che il punto di vista contro le due maestre, se così possiamo ancora chiamarle. Escludendo quelli più violenti, ecco qui la trascrizione di alcuni... commenti.Katia Mangiameli: "Altro che pena di morte! Prima gliene farei di tutti i colori per farle soffrire come cani".
Fabia Loffredo: "Le peggiori torture per queste persone, che di umano non hanno niente!".
Cinzia Consalvi: "Spaventoso che possano esistere dei mostri come maestre, brutte bastarde maledette. Altro che ergastolo... la pena di morte!"
Rosa Piccirillo: "Ergastolo e isolamento a vita".
Katiuchia Tortorella: "Chiudiamole in una stanza con i genitori dei bambini maltrattati...devono essere linciate ste troie".
Daniele Capriotti: "Prestatele a me per una giornata, che l'ergastolo gli sembrerà il paradiso".
Simone Brutti: "Non commento, non ci riesco... non mi escono le parole, solo rabbia da ogni poro, ecco...".
Lina Sirchione: "Non c'è peggiore violenza che quella subita in tenera età, verso dei piccolini che purtroppo non possono difendersi, e soprattutto da parte di educatori che dovrebbero elargire solo coccole a dei piccoli pulcini...".
Dora Chiofalo: "Ergastolo. Non c'è scusa o malattia che possa giustificare un tale comportamento, quindi, isolamento totale senza televisione né ora d'aria".
Alessandra De Rogatis: "Solitamente non sono per la pena di morte... ma in questo caso credo che le patrie galere siano davvero poca cosa rispetto ad un crimine così cruento. Io credo che meritino una punizione esemplare...".
Antonio Paternò: "Preferisco non esprimere quello che penso, perché non riuscire ad essere né civile e né moderato davanti a tanta crudeltà. Comunque, carcere duro per queste streghe".
(foto tratta dal sito stesso)
mercoledì 9 dicembre 2009
TIGER WOODS, IL MONDO IN UNA MAZZA...
Insaziabile, sia di premi che vinceva sui prati verdi del mondo dorato del golf, sia di sesso. "Gli piaceva farlo da selvaggio, lo eccitava tenermi per i capelli e sculacciarmi" dice una che lo ha conosciuto bene. Poi, come una matrioska, sono saltate fuori una dopo l'altra tutte le "bambole", e la prima ad aprire il gioco è stata Holly Sampson, una porno star meglio conosciuta col nome di Nicolette Foster. Per Tiger Woods (foto) dunque, questi sono i momenti della disfatta: milioni e milioni per Elin Nordegren, la moglie tradita, e altrettanti soldoni per tacitare le amanti che però, annusato l'affare, alzano la posta. Succede nell'America bacchettona, dove tradire la moglie -specialmente per un personaggio in vista- è cosa da non fare, pena, il pubblico ludibrio. Alcune avvisaglie che il ménage di coppia ultimamente si fosse incrinato, è quello strano "incidente automobilistico" capitato giorni addietro al re del golf, dove solo lui era dovuto ricorrere alle cure ospedaliere per alcune -e altrettanto "strane"- escoriazioni sul volto. La stampa però aveva subito annusato "l'inghippo", ovvero più che un incidente, c'era il sospetto che la focosa moglie lo avesse picchiato con le mazze da golf, dopo essere venuta a conoscenza di un tradimento del marito. "E cosa vuoi che sia una scappatella..." avrà mormorato qualcuno, per ricredersi però pochi giorni dopo: "Sei sono le donne che vantano follie sessuali con Tiger" hanno titolato alcuni tabloid. Sei bellezze sei dunque, e una più intrigante dell'altra. Rachel Huchitel, 34 anni, hostess, mora e capelli lunghi, catalogata come "il primo tradimento". A ruota segue la barista Jaime Grubbs, 24 anni e circa 20 incontri di sesso sfrenato nel 2007; Kalika Moquin, 27 anni, manager di night club e grande estimatrice delle qualità amatorie del golfista. Mindy Lawton, 30 anni, cameriera e lunghi capelli rossi sulle spalle. Ha raccontato per filo e per segno le loro performance tra le lenzuola, sesso 'rude' e violento. Jamie Jungers, 26 anni, modella, molto nota per i numerosi amanti scelti tra vip e sportivi, e infine -si presume per il momento!- Cori Rist, 31 anni, un figlio di 7 e il sogno di diventare top model. Donne e motori gioie e dolori recita il saggio, e qui i dolori "costano". Si parla di un divorzio con richieste da favola da parte della ormai ex signora Woods e poi, sponsor da milioni di dollari che chiudono i rubinetti, spaventati dalla caduta d'immagine del loro testimonial. Un mondo che crolla dunque sul più amato, pagato e famoso campione della mazza. Mai parlare di corda in casa dell'impiccato si dice, ma in questo caso il vecchio adagio "chi di mazza ferisce, di mazza perisce" mi sembra proprio indicato...
sabato 5 dicembre 2009
DUE ORCHE NELL'ASILO DI PISTOIA
PERUGIA: LA VERITA' LONTANA...
PERUGIA - "In nome del popolo italiano si condanna Knox Amanda e Sollecito Raffaele alla pena di anni 26 e 25 di reclusione, ritenuti colpevoli di...". Un processo che ancora non convince. Troppe lacune, troppe risposte non date, troppi silenzi e troppi "non ricordo". Unica cosa certa, per il momento, una vittima, la povera Meredith Kercher, uccisa barbaramente il 2 novembre del 2007. Quattordici ore di camera di consiglio per un verdetto. Tante, troppe, che fanno capire senza ombra di dubbio le divergenze di opinione all'interno del pool giudicante. Non c'è esultanza quindi alla lettura del verdetto, perché vada come vada, nessuno riporterà in vita 'Mez', ma oltre a questo, c'è anche tristezza per i due giovani che oggi sono stati ritenuti colpevoli dell'omicidio -oltre al terzo, l'ivoriano Rudi Guedé già condannato a 30 anni- poiché anche le loro vite saranno per sempre segnate. "Lascia l'amaro in bocca vedere due ragazzi condannati a una pena così lunga" dice il pubblico ministero Manuela Comodi, "ma il pensiero va anche alla vittima". La vittima, appunto, l'unica cosa certa. Ma è lo svolgimento dell'omicidio che non ha trovato ancora una giusta dimensione. Per l'accusa, Rudi compie la violenza sessuale, Sollecito tiene ferma Meredith e Amanda che sferra il colpo mortale. Perché questa sua ferocia? "Vendicarsi di quella smorfiosa troppo seria e morigerata per i suoi gusti" è la risposta. Un po' troppo secondo me, per quest'Arancia meccanica che neppure Stanley Kubrik avrebbe immaginato. Perché poi si insiste nel voler formare questo trio satanico, quando dai riscontri è risultato che Sollecito e Rudi non si conoscevano affatto? E poi, perché questa violenza sessuale, se Raffaele e Amanda vivevano la loro vita di coppia più tra le lenzuola che non sui banchi dell'Università? E perché ancora, se loro fossero i colpevoli, invece di fuggire dopo aver commesso il fatto, chiamano -e attendono- la polizia presupponendo che all'interno della casa sia successo qualcosa di grave? E il testimone albanese che diceva di averli visti quella notte tragica e poi, miseramente smentito dai riscontri? Tre giovani mostri in azione per una notte di sesso... no, non mi convince, almeno che non fossero sotto effetto di cocaina, cosa che non sembra avessero assunto i tre. Quindi? La logica porta a pensare al delitto commesso da una sola persona, una serata di sesso andata storta o forse non gradita dalla donna, il rischio di una denuncia, la rabbia dell'uomo, un coltello che spunta di tasca, un colpo magari senza l'intenzione di uccidere... o forse si. Una brutta storia e un processo che non soddisfa, con una requisitoria che definisce Amanda "il diavolo" e che fa indignare i giornali americani, come il New York Times, che scrive "di fronte ad una demonizzazione dell'imputata che evoca il ricordo di Giovanna d'Arco, c'è da chiedersi in quale secolo ci troviamo". Il PM ha già detto che non presenterà ricorso, mentre gli avvocati di Raffaele e Amanda sono già all'opera per portare nuove argomentazioni e prove da sottoporre ai giudici d'Appello. "Restituitemi la mia vita" ha mormorato Amanda Knox nel suo ultimo intervento prima del giudizio, "io non ho ucciso nessuno" ha poi aggiunto Raffaele Sollecito. Dove sta la verità?
mercoledì 2 dicembre 2009
IL RICATTO? "YES WE CAN"... MA NIENTE SOLDI
lunedì 30 novembre 2009
TASSE NEL MONDO DORATO...
OCCHIO ALLE TRUFFE #14
BANCA AGRICOLA POPOLARE di RAGUSA:
Caro cliente, a causa degli ultimi cambiamenti nel ultimo periodo ci hanno costretti a bloccare il tuo conto per motivi di sicurezza. Per attivare il tuo account la preghiamo di seguire un semplice metodo di attivazione, hanno per rispondere alle domande di sicurezza. Si prega di attivare il tuo account entro 24 ore dalla ricezione di questo messaggio. Saluti.
(segue indirizzo telematico da digitare n.d.r.)
NON ATTIVARE UN BEL NIENTE!!!!!
INTESA SANPAOLO:
La password de la sua carta Flash è stata inserita più di tre volte per proteggere la sua carta abbiamo sospenso il acceso. Per recuperare il acceso, prego di ENTRARE e completare la pagina di attivazione. I migliori saluti Intesa SanPaolo 2009
NON ENTRARE E COMPLETARE NIENTE!!!!
BANCA di CREDITO COOPERATIVO Online:
Gentile cliente. Un nuovo documento di rendicontazione e a sua disposizione. Potre consultarlo e salvarlo sul suo PC entro un anno da oggi, vistando l'area Estratto conto e documentazione dei suoi Servizi via internet. Per l'assistenza ai Servizi via internet puo contattare il numero verde 800###.###, gratuito anche da cellulare.
Cordiali saluti Banca di Credito Cooperativo Online.
Questo e un messaggio automatico. Per disabilitare il servizio puo utilizzare la funzione Modifica abilitazioni. Copyright Banca di Credito Cooperativo S.p.A.
NON CONSULTARE NULLA!!!!
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Ecco qua i tre tipi di truffa portati alla luce. Il consiglio è sempre quello di non cadere nel tranello, perché le banche comunicano sempre con i loro clienti via posta ordinaria. Diffidare sempre dunque di queste mail e soprattutto, ricordatevi che sono sistemi per alleggerire (o prosciugare!) i vostri risparmi. Quindi?
CESTINARE! SONO TRUFFE!
NON RISPONDERE E NON DIGITARE NIENTE!
E MAGARI RIVOLGERSI ALLA POLIZIA POSTALE!!!!
domenica 29 novembre 2009
GEORGE HARRISON, 8 ANNI DOPO...
George Harrison (foto) avrebbe avuto 66 anni, se una brutta malattia non lo avesse portato via il 29 novembre 2001 all'età di 58 anni. Malato da tempo di una grave forma tumorale, il mitico chitarrista dei Beatles si spense otto fa a Los Angeles in casa di amici. Terzo elemento ad entrare nella band, George Harrison fu sempre considerato dai fan infatti "il terzo Beatles", una cosa che però non lo turbò affatto. Di carattere schivo, la ribalta non lo ossessionava, pertanto quella posizione "defilata" gli calzava a pennello, lasciando di buon grado ai compagni d'avventura Lennon e McCartney gli onori della scena. Ma ironia della sorte invece, in un certo modo fu proprio lui a prendere in mano il timone della band per portarla verso sonorità più "roccheggianti" considerato il limite ritmico dello "skiffle", una svolta sicuramente fondamentale per l'evoluzione musicale della band. George Harrison comunque non fu solo un abile chitarrista -uno tra i migliori dell'epoca- , poiché nonostante la vicinanza di due mostri creativi come Lennon/McCartney, anche lui portò "acqua al mulino" del successo, con brani di notevole levatura, tra i quali è facile ricordare "While my guitar gently weeps" (1968), "Something" e "Here comes the sun" entrambe del 1969. Da grande conoscitore di sonorità poi, lo si deve ancora a lui l'introduzione nel gruppo di suoni "orientaleggianti", affascinato da strumenti come il "sitar" -scoperto nel 1965 ascoltando un disco dell'artista indiano Ravi Shankar, e in seguito perfezionato durante il viaggio del gruppo in India nel 1968-, e che si ritrova infatti in "Norwegian Wood" (1965) ed in altri brani, tutti incisi tra l'altro a Bombay con musicisti del luogo. Nel 1998 un primo allarme sulla sua salute, quando egli stesso ammise di aver sofferto "recentemente" di un tumore alla gola, dichiarandosi però "completamente guarito". Un anno dopo un folle quasi lo uccide nel sonno a coltellate e infine, nell'estate del 2001, quando si pensava che il peggio fosse passato, la terribile notizia -confermata dallo stesso Harrison- di un tumore al cervello ormai in stato avanzato, tanto da rendere vano qualsiasi tipo di intervento chirurgico. Non aveva paura della morte Harrison, fervido credente fin dai tempi della dolcissima "My sweet Lord", tanto che il suo avvicinamento al mistero della vita e della morte era sottolineato -come dirà in seguito la moglie, Olivia Trinidad Arias- da una frase che George citava spesso: "Tutto può attendere, non la ricerca di Dio..." In un intervista rilasciata prima della morte, George Harrison disse: "Spesso mi soffermo a pensare che tutti i vecchi fans dei Beatles, oggi cresciuti, si sono sposati, hanno avuto bambini e quindi sono tutti responsabili. Nello stesso tempo, spero che tutti abbiano ancora uno spazio nel cuore per noi..."
sabato 28 novembre 2009
21 DICEMBRE 2012: LA FINE DEL MONDO...
"Tu ci creda o no, il 2012 sta arrivando" recita il sito "Survive " di Robert Bast, e lo scandire del conto alla rovescia "verso la fine" ti fa capire che... siamo alla frutta. Lo ha previsto anche Nostradamus, e se lo dice anche lui, non c'è tanto da scherzare... Quindi, prepariamo le valige e partiamo, anche se non si sa per dove e come. Mannaggia a questi pianeti, che proprio in quel giorno fatidico, si allineeranno come i sette nani, ma se nel caso dei nanetti tutto finiva a coccole con Biancaneve, qui no, qui c'è la catastrofe. Ma anche i Maya arrivano poi a portar sfiga, poiché il loro calendario, guarda un po', finisce proprio alla mezzanotte del 21 dicembre 2012. Come mai? L'estensore di detto calendario si era stancato di ripetere giorni mesi e anni e quindi, aveva cambiato mestiere? E chi lo sa, comunque insigni studiosi del caso, hanno anche spiegato come la vita sulla Terra verrà spazzata via. In che maniera? Semplice: la corsa del nostro pianeta sul proprio asse rallenterà drasticamente per fermarsi totalmente per 72 ore, per poi riprendere il movimento in senso inverso. Come un treno che arriva alla stazione di Milano dunque, che si ferma e riparte nella direzione opposta. Ma in questo caso, come la mettiamo con l'inversione dei poli magnetici? dicono i nostri "porta-sfiga". E' già, perché questa sosta porterà scompensi climatici di portata catastrofica, quindi, milioni e milioni di persone moriranno tra atroci sofferenze. Ma secondo altri studiosi -grazie a loro!-, il 2012 è visto diversamente, vale a dire non in maniera catastrofica, bensì come l'inizio di una nuova era, quella "dell'Acquario", ovvero un "periodo di pace globale e profonda evoluzione spirituale". Finisce dunque tutto il brutto di questo mondo -che bel colpo sarebbe!- a tutto vantaggio di una nuova civiltà. Prepariamoci dunque, nel bene o nel male, e non prendiamo troppo sottogamba "profeti o studiosi". Ci resta poco tempo e, hai voglia a chiedere a Nostradamus di "rivedere" la sua lugubre previsione, perché il tempo.. "stringe". In questo momento infatti, il "count down" verso la fine segna esattamente "1118 giorni, 05 ore, 14 minuti e 20 secondi". Porca miseria! Non faremo nemmeno a tempo a mangiare -come si suol dire- il panettone nel 2012! La mia valigia è pronta, poche cose: due 33 giri, un libro, una confezione di Nutella e lo spazzolino da denti... La destinazione, per il momento è ignota...
mercoledì 25 novembre 2009
MARRAZZO E LA GOGNA MEDIATICA
Se c'è una cosa che mi colpisce, non è tanto saper che uno preferisca andare a trans e non invece a qualcosa di più genuino, ma è la ripetizione ossessiva del fatto stesso. Ieri sera, la "notte brava" di Piero Marrazzo è stata sviscerata in tutti i suoi particolari nella trasmissione televisiva "Porta a Porta" di Bruno Vespa. Bocca della verità per l'occasione, il trans brasiliano Natalie, (foto). In una conversazioni direi quasi 'morbosa', il nostro "maschio in baby doll" ha raccontato dei suoi incontri con l'ex governatore del Lazio, della sua particolare amicizia iniziata nel 2001 e soprattutto, della notte fatidica quando Marrazzo è stato beccato con le mani "nella marmellata". Parole, fatti veri o presunti sentiti in altre trasmissioni, raccontati di volta in volta da trans, Michelle prima e Brenda poi, quest'ultima trovata morta in circostanze ancora tutte da chiarire. E' il momento magico dunque di questo universo umano, diventato argomento trainante di qualsiasi "talk show" o programma televisivo, e il tutto, per alimentare la morbosa attenzione del pubblico col conseguente aumento dello share televisivo. E' giornalismo di basso rango questo, perché si sa che più si rimesta, più si trova sterco, a tutto discapito di colui che per un avventura al "fulmicotone" si è giocato faccia, carriera e dignità. Visto poi la piega che ha preso questo scandalo, quanti in questo momento, uomini di spettacolo, calciatori, politici e professionisti di spicco, saranno "sulla graticola"? Pertanto, chiudiamola questa storia, perché come ho già detto in un altro post, uno, sia questi presidente della repubblica, stimato professionista o cassaintegrato, sarà pur libero nel privato, di vivere la sua sessualità come meglio crede, secondo "madre natura" -grazie a dio ancora la più richiesta!-, o attraverso surrogati con però tutto il pericolo che ciò che comporta? E' una libera scelta dunque, una scelta che soprattutto non ha bisogno dell'onore della ribalta né dei "pruriti" dei commentatori. Un'ultima considerazione: "è possibile che oggi tiri più un trans di un pelo di"...?
martedì 24 novembre 2009
CHI DI MUCCA FERISCE, DI MUCCA...
lunedì 23 novembre 2009
QUEL LINCIAGGIO CHE ARRIVERA'
(foto: Ben Karim Cerkaoui all'uscita dalla caserma)
venerdì 20 novembre 2009
MUSSOLINI: MACABRO MERCATO DEI SUOI RESTI?
L'anno 1957 addi trenta del mese di agosto nel Cimitero di S. Cassiano di Predappio sono presenti:
1) Sig.ra GUIDI Rachele ved. Mussolini di anni 65;
2) MOSCHI Romana fu Germano di anni 30 nipote della signora Guidi Rachele;
3) Padre Carlo da Milano, Cappuccino, al secolo Domenico VARISCHI
4) Prof. CATTABENI Caio Mario fu Guido di anni 46, ordinario di medicina legale;
5) Prof. CAZZANIGA Antonio fu Fulvio di anni 72 f.r. di medicina legale
6) Dott. AGNESINA Vincenzo, di anni 49 Ispettore Capo di P.S.
7) MESSINA Michele di anni 49, Maresciallo dei Carabinieri
L'Ispettore Generale Capo, dr. Agnesina -per mandato conferitogli dal Capo della Polizia in nome e per conto del Governo Italiano- consegna alla vedova Mussolini i resti della spoglia mortale del defunto suo marito Benito Mussolini racchiusi in una cassa di legno ed una di zingo.
Padre Carlo da Milano dichiara di essere stato richiesto nell'agosto 1946 dal defunto Cardinale Shuster che il suo ordine prendesse in consegna dall'allora Questore di Milano dr. Agnesina qui presente, i resti della spoglia mortale di Benito Mussolini e li custodisse in uno dei propri conventi in luogo sacro: che a seguito di esplicito consenso del Padre Provinciale dell'epoca fu dato mandato a Padre Mauro di Cornata d'Adda di provvedere in conformità alla richiesta dell'Eminentissimo Cardinale: per cui la cassa contenente tali resti, come risulta dai documenti in possesso dell'ordine, fu ricevuta e custodita, in data 25 agosto 1946, nella cappella del Convento di Cerro Maggiore, e quivi è rimasta fino alle ore 17 di ieri in quanto a tale ora -a seguito dell'ordine ricevuto dal Capo della Polizia- i predetti resti mortali furono prelevati dal dr. Agnesina e trasportati, scortati dallo stesso Padre Provinciale da Milano nel Convento di Musocco donde stamane, alle ore 6 sono stati nuovamente prelevati e trasportati dallo stesso Padre Carlo da Milano, in questo cimitero di S. Cassiano di Predappio, per la consegna ai familiari e conseguente definitiva tumulazione. A richiesta della vedova Mussolini vengono aperte le casse conteneti i resti mortali di cui trattasi per procedere al loro riconoscimento ad opera del pro. Cattabeni e del prof. Cazzaniga.
Il prof. Cattabeni -che procedette nel 1945 alla prima autopsia della salma di Benito Mussolini ed il prof. Cazzaniga che procedette nell'agosto 1946 al riconoscimento dei resti di tale salma (quando questa fu reperita dall'allora Questore di Milano nella Certosa di Pavia dove era stata occultata dopo il noto trafugamento dal Cimitero Musocco di Milano), -sulla base dei verbali originali di necroscopia esistenti presso l'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Milano n.7241 e n. 8357, procedono all'esame di Benito Mussolini per i seguenti caratteri di identificazione:
1) depressione fratturativa dell'intera regione parieto occipitale di sinistra;
2) frattura comminuta della regione orbitale di sinistra;
3) presenza nella cavità cranica di frammenti di tessuto e di tela a maglia già a suo tempo riconosciuti dall'aiutante necroscopo Sig. Losa (vedi verbale n.8357);
4) frattura della branca orizzontale destra della mandibola;
5) frattura comminuta della base del cranio;
6) completo distacco del piede sinistro;
7) distacco sub totale della mano destra;
8) zona iperostosica sulla faccia anteriore della tibia destra della lunghezza di 20 cm. (tibia sinistra indenne);
9) perdita di sostanza in forma di foro all'ala iliaca sinistra
(v.verbale n.8537)
Il prof. Cattabeni e Cazzaniga, concordemente, giudicano i sopradescritti reperti probativi della identità dei resti cadaverici di cui trattasi.
Il prof. Cattabeni consegna temporaneamente alla vedova Mussolini l'intero encefalo così come prelevato all'atto della necroscopia compiuta il 30 aprile 1945 e conservato in vaso di vetro presso l'Istituto di Medicina legale di Milano fino alla data odierna.
La vedova Mussolini prende atto ad ogni effetto delle dichiarazioni innanzi estese, ringrazia il Governo italiano per la determinazione adottata e prende in consegna per sé e per i suoi la spoglia mortale ed il cervello del suo defunto marito per dare essa regolare sepoltura nell'apposito sarcofago disposto in questo Cimitero di S. Cassiano di Predappio.
Dopo di che tutti gli intervenuti procedono alla sottoscrizione del presente verbale redatto in tre esemplari di cui uno viene consegnato alla vedova Mussolini, uno al prof. Cattabeni perché sia custodito negli atti dell'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Milano, ed il terzo al dr. Agnesina per essere rimesso al Capo della Polizia in carica dott. G. Carcaterra.
Perché consti ad ogni effetto:
(seguono le firme degli intervenuti prima descritti).
(foto: piazzale Loreto)
ANGELO IZZO E DONATELLA PAPI: UN MATRIMONIO CHE S'HA DA FARE?
Altri tempi quando la giovane giornalista di origine francese Jacqueline Lee Bouvier, dopo averlo conosciuto a seguito di un intervista, sposò l'allora giovane, ricco e nastro nascente della politica americana John Fitzgerald Kennedy, diventando poco dopo "First Lady" del 35° Presidente degli Stati Uniti. Oggi, con i tempi che corrono, le giornaliste si accontentano di molto meno, come Donatella Papi, 52 anni, (foto) che raggiante ha annunciato il suo matrimonio "prossimo futuro" con Angelo Izzo, 56, pluriomicida e stupratore di donne, due ergastoli sulle spalle e conosciuto meglio come il "mostro del Circeo". Materiale per psicologi e psichiatri dunque, poiché rimane difficile capire cosa possa spingere una donna a dividere -innamorarsi per il momento lo accamperei- la vita con un assassino, macchiatosi per di più di delitti di una ferocia inaudita. Sindrome della crocerossina? Voglia di uscire da una vita grigia e senza emozioni? Piacere di giocare con il fuoco? Gusto dell'orrido? Chissà, anche se qualcuno sospetta invece cose più materiali che niente hanno a che vedere con affari di cuore o della psiche: business e notorietà. Eh già, una vicinanza -se non fisica, poiché gli ergastoli.... sono lunghi da scontare- potrebbe portare ad una esclusiva conoscenza del personaggio e di tutti i suoi risvolti, furia omicida compresa, e sicuramente un bel libro potrebbe venirne fuori, magari con contratto già stipulato con qualche editore. Quindi, non sentimenti, dardi lanciati da Cupido e penetrati nel cuore, ma interessi di "vil denaro" con programmi stabiliti, -come elenca "Il Giornale" di Feltri- : "annuncio di matrimonio, interviste -queste infatti sono già cominciate su carta e tv-, apparizioni televisive -Vespa e Vinci se la mangiano!- e poi un libro, magari seguito da un film o da una serie televisiva". Risultato? Soldi. Ma per Donatella Papi tutto ciò suonerà blasfemo, poiché si dice che il tenero germoglio dell'amore sia nato dai tempi passati, quando lei e Izzo da giovani frequentavano gli stessi ambienti e sembra, coltivassero pure le stesse ideologie politiche. La notizia di questo "sentimento" a sfondo matrimoniale è giunta al direttore del carcere di Velletri (Ro) tramite una lettera inviata da Donatella Papi, la quale precisa che "recentemente, tra noi è nato un rapporto epistolare, dove abbiamo scoperto di avere tante affinità". La conferma è stata poi data dallo stesso Izzo al cronista di un quotidiano: "Può darsi che ci sposeremo -ha detto-, perché il matrimonio è in progetto. Per il momento però non so quando, ma non escludo che sia imminente". E come dono di nozze, Donatella Papi -come ha già annunciato in diretta televisiva nella trasmissione "Italia sul due" andata in onda oggi pomeriggio scatenando violente contestazioni, porterà niente meno che... "le prove dell'innocenza di Angelo Izzo", si "innocenza", poiché -secondo indagini personali sia sul caso del Circeo che su quello di Ferrazzano-, il promesso sposo "sta pagando per qualcosa che non ha commesso". "Ah l'amore, questo folle sentimento che..." come cantava una volta qualcuno...
EMANUELA ORLANDI: LA SVOLTA?
Il mistero di Emanuela Orlandi, 15 anni, (foto) inizia alle ore 19 di un lontano 22 giugno 1983. Il suo volto è quello conosciuto sui manifesti di allora affissi per le vie di Roma, che la ritraggono sorridente, capelli neri e una fascetta scura per tenerli al suo posto. Quel pomeriggio caldo, Manuela Orlandi non rientrerà a casa, sparita nel nulla dopo una lezione di violino. Un mistero che ormai dura da 26 anni, tra scoop giornalistici e rivelazioni degli inquirenti, che nel corso di tutti questi anni hanno cercato di dare un volto ai rapitori della ragazza. Nel caso Orlandi finì un po' di tutto, da Alì Akgià, il turco attentatore di Papa Woytjla, alla banda della Magliana, gruppi di terroristi quali i "Lupi Grigi", ma anche lo Ior (Banca vaticana), il Banco Ambrosiano e i servizi segreti di diversi Stati) storie e misteri ben presto accantonati per inconsistenza o -più presumibilmente- per "pressioni". Oggi il caso si riapre, perché Sabrina Minardi, ex compagna del capo della citata "banda della Magliana", avrebbe riconosciuto dalla voce il telefonista che chiamò casa Orlandi sei giorni dopo la sparizione della ragazza. Sarebbe un pregiudicato romano, ancora in vita e quindi in procinto di essere raggiunto da un provvedimento cautelare per essere ascoltato dai magistrati. Siamo ad una svolta dunque? La Procura non ha dubbi: "Non siamo di fronte ad una mitomane" hanno commentato riferendosi a Sabrina Minardi, la quale avrebbe spento qualsiasi speranza per i genitori di poter riabbracciare la figlia: "Emanuela è morta, uccisa pochi mesi dopo il rapimento e gettata dentro ad una betoniera assieme al corpo di un altra persona". Ventisei anni dunque per tentare di chiarire un mistero, in un Paese eternamente inseguito dai fantasmi del passato: Ustica; Ilaria Alpi; piazza Fontana; delitto dell'Olgiata: Unabomber; Mostro di Firenze; Simonetta Cesaroni. Per Emanuela Orlandi sarà diverso?
giovedì 19 novembre 2009
VOGLIO ESSERE BELEN!
Gioventù bruciata? Macché, assuefatta. Dalla televisione. E' questa -purtroppo- l'immagine che viene da un indagine svolta da Eurispes tra le giovani leve della Penisola, e i risultati lasciano basiti: matti per i Cesaroni e i Simpson e poi, da grandi, sognano di essere Belen Rodriguez (foto). Sono questi dunque i modelli di riferimento per i giovanissimi di età compresa tra i 7 e gli 11 anni. Valentino Rossi raccoglie il 16% delle risposte (28,8 fra i maschi) e Belen Rodriguez l'8,2%. In cima alle aspirazioni c'è Michelle Hunzicker e Mike Bongiorno (31%) e addirittura Fabrizio Corona, pur con la percentuale minima dell'1,2%. La domanda posta era: " "Chi sarò da grande?", pertanto i desideri sono piovuti su personaggi 'catodici', quelli che nel bene o nel male imperversano -ma perché non vanno a lavorare?!- in televisione, allontanando di fatto personaggi di grosso nome e socialmente impegnati come il Premio Nobel Rita Levi Montalcini (scelta solo dall'1,1%, quindi ambita meno di Corona!) o Roberto Saviano, indicato solo dallo 0,4 dei ragazzi intervistati. Fortunatamente c'è anche chi da grande non vuole assomigliare a nessuno, ma vuole "essere sé stesso", con le sue iniziative e i suoi sogni da realizzare, e in questa fascia si collocano in misura maggiore le femmine (32,3%) e per il 21,7% i maschi. Nella lista dei programmi televisivi poi, le preferenze vanno -come detto- ai Cesaroni (17,7%); i Simpson (15,3%); e poi "Paperissima" (9,6%); "Amici (9,3%) e "Dragonball" (8,3%). Seguono poi "Zelig", "Grande Fratello" (con un misero 2,9%), e infondo alla classifica, "C'è posta per te" e "Affari tuoi" (1,4%). Questa dunque è la fotografia delle nuove generazioni, allevate a pane e tivù, una televisione che di questi tempi, ad essere onesti, sta mostrando il peggio del peggio, con punti di riferimento -come abbiamo visto- veramente di basso rango. Due le novità in queste risposte, una è buona e l'altra, un po' meno. Partendo dalla prima, -positiva- è che in cima ai desideri dei ragazzi sono spariti i calciatori, mentre la seconda, -qui mi cascò l'asino!- è che è subentrata la categoria delle "Veline". Quali le reazioni a queste "verità"? Una per tutte è la lettera giunta ad un quotidiano nazionale: "Crollo demografico, modelli sociali deviati, perversione dilagante... una società i cui figli hanno come 'miti' Belen, non può che sparire dalla storia"...