domenica 13 dicembre 2009

IL VIRUS DELL'IDIOZIA COLPISCE ANCORA

Il virus colpisce ancora. E' come un influenza stagionale, che però, guarda caso, colpisce solo in Italia, poiché non risulta che in altre nazioni il virus sia così aggressivo e pericoloso. I soggetti più "esposti al contagio" sono coloro che ricoprono incarichi scolastici, e i sintomi della malattia si manifestano con slanci "politicamente corretti" portati a livello eccessivo e ossessivo. In questo primo stadio, il contagiato subisce una totale perdita di identità: non sa più chi sia, da dove arrivi, quali siano le sue radici e a quale cultura appartenga. Il colpito dal virus, praticamente un "acefalo", brancola nel buio, crede cose impossibili, si sente al di sopra di tutto e di tutti e in molti casi, si identifica in colui che "conosce il verbo", ossia, la verità assoluta. Un epidemia in tal senso ha colpito purtroppo in questi giorni la città di Cremona, dove dei maestri di scuola elementare -appunto- hanno deciso di non festeggiare il Natale bensì -vedi la malattia come colpisce!- la "La Festa delle Luci". Anche questa volta il virus, annidatosi nel cervello, ha fatto balbettare ai soggetti colpiti -perché sono più d'uno!- parole tipo "per non creare problemi ai tanti bambini di culture e religioni diverse", facendo capire quanto sia devastante a livello cerebrale la malattia. E proprio per comprendere a fondo l'irrecuperabilità -e la pericolosità!- dei soggetti colpiti da tale virus, nel programma della "Festa delle Luci" non si canterà -come da secoli- "Tu scendi dalle stelle", o "Bianco Natale", bensì "Funga Alafia", un brano africano, che renderà sicuramente felici -o increduli?- coloro che arrivano da quella latitudine, e interdetti -o stupiti?- i bambini autoctoni. Il ministro dell'Istruzione Stella Gelmini, venuta a conoscenza dell'epidemia, pur portando "tutta la solidarietà del Governo ai colpiti dal virus e alle loro famiglie", si è detta comunque contraria al "Funga Alafia", così come il ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, che dopo un sospiro di sollievo avendo creduto che "Funga Alafia" fosse una nuova infezione bovina, ha espresso tutto il suo disappunto "per questo nuovo 'harakiri' culturale perpetrato da un finto educatore -la malattia infatti annulla le capacità cognitive dei colpiti, rendendoli appunto 'finti'- sulla pelle dei nostri bambini". Il ministro della Salute Maurizio Sacconi, raccomandando di "isolare i colpiti dal virus", ha ammesso l'impotenza della medicina per questa "malattia degenerativa delle cellule cerebrali", mentre sembra che la gente stessa -che come ai tempi della peste si ingegnava, superstizione o no a cercar rimedi- abbia scoperto un antidoto, che se anche non debellerà la malattia, sicuramente ne calma gli effetti. Si tratta di forti dose di "Vaffan..." presi mattina e sera, e in certi casi -per quelli più virulenti- anche la notte. E sembra che in alcuni casi abbia funzionato...

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