giovedì 4 ottobre 2007

ALBERTO STASI: LA SUA "FIRMA" SULLA PORTA? (2007)

Cinquanta giorni dal delitto di Chiara Poggi. Cinquanta giorni di lacrime, indagini, sospetti, verifiche e misteri. L'unico punto fisso è sempre lui: Alberto Stasi, fidanzato della vittima. Per gli investigatori -sembra- non possono esserci altri sbocchi per chiudere una volta per tutte questo giallo. Ma come sempre accade in casi di omicidio, più passano i giorni dal crimine, più difficile è incastrare il colpevole. Alberto Stasi -per i colpevolisti- sarebbe il killer perfetto: freddo, distaccato e poco passionale ("uscivamo solo il sabato e durante la settimana ci telefonavamo due o tre volte"). Sull'altro versante invece, domina la figura del bravo ragazzo, dello studente perfetto, colui che -potendo- non dorme con la propria ragazza, colui che ammette "io e Chiara non abbiamo avuto mai uno screzio, mai le ho dato una schiaffo nè mai messo una mano addosso". Dalle ultime indagini, sembra che l'assassino non abbia infierito con un oggetto trovato in casa della vittima, ma che sia arrivato portandosi dietro l'arma, il che presume la premeditazione. Resta difficile però pensare ad un delitto "pianificato" da Alberto Stasi, poichè resta altrettanto difficile, se non improbabile, trovare un motivo scatenante di tale follia. Un diverbio sfociato improvvisamente tra i due? Caratterialmente non li vedo entrambi urlare e lanciarsi invettive e poi, Chiara Poggi, ragazza dolce, di buone maniere, per intelligenza non era il tipo di donna che esaspera una discussione, ma piuttosto una che lascia perdere. Le indagini dunque ripartano di nuovo da capo. In questi giorni i Ris hanno sequestrato la porta a soffietto sulla scala della cantina. La verità, a quanto pare, sta tutta lì e una volta ancora, si cercano conferme. Se siano di innocenza o colpevolezza non lo sappiamo. Quello che è certo invece, è che al centro di tutto quanto c'è ancora una volta lui: Alberto Stasi. (Gericus)

Nessun commento: