lunedì 8 ottobre 2007

BENEFATTORI DELL'ITALIA... (2007)

In Italia ormai siamo abituati a ben di peggio. Dire castronate è diventato sport nazionale, e se poi queste vanno contro l'opinione pubblica, dei più, del buon senso, beh, ancora meglio, poichè scatenare 'boatos' gratifica, porta alla ribalta. A questa 'tentazione' non è scampato neppure Arrigo Levi, che dalle pagine della Stampa di lunedì 8 titola "Io sto con i romeni". E bravo il nostro 'arriguccio' per questo titolo ad effetto, ma soprattutto per il contenuto del pezzo. Sta con loro perchè dice "imparano l'italiano velocemente" (però!), e perchè di loro, "ne hanno una buona opinione (?) i 'padroni' italiani", pertanto, -continua- "il mio commento istintivo, di fronte alla notizia del raddoppio in tre anni degli immigrati dalla Romania, consiste nel dire: 'grazie romeni". Dopo questo sciorinamento di buonismo, non poteva mancare la ormai vecchia, trita, detta e ridetta lacrimosa retorica del "anche noi italiani siamo stati un popolo di migranti", la classica frase catto-comunista 'ad effetto' che legittima -secondo loro- l'invasione straniera. Se mi permette, ci sono dei distinguo da fare. 1) Noi italiani, negli anni Trenta, e anche prima, non sbarcavamo clandestinamente in terre straniere; 2) arrivavamo a bordo di navi passeggere o treni; 3) passavamo il controllo delle autorità locali e poi, in base a certi loro requisiti d'accoglienza, si entrava o si riprendeva immediatamente la via del ritorno a casa. C'è dunque molta differenza tra un invasione indiscriminata ed un ingresso "legale". Il nostro Arrigo si dimentica poi, -strano, perchè dice di essere stato un immigrato pure lui- che una volta sbarcati, non trovavamo frotte di "buonisti" che si battevano per i diritti dei "poveri immigrati", nè tantomeno eravamo aiutati da una legge "buonista", ma pesci in faccia e porte sbattute, perchè al primo sgarro ti buttavano fuori senza tanti discorsi o compassione. Vediamo oggi cosa stanno combinando in Italia questi "signori" e cosa continueranno a fare, grazie anche a gente che apertamente scrive "Io sto con i romeni". Per concludere, questo suo "orgoglioso" schieramento, signor Arrigo Levi, lo vada a esprimere ai genitori di quei quattro giovani uccisi dal rom ubriaco ad Appiano del Tronto e poi, per completare la sua "gioia di appartenenza", lo faccia sapere pure al figlio della coppia trucidata a Treviso, a quelle famiglie depredate e bastonate in casa nella notte, e a quelle ragazze stuprate per la via. Chissà, magari anche loro potrebbero cominciare a pensarla come lei... (Gericus)

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