mercoledì 17 ottobre 2007

LA DIGNITA' DI MORIRE (2007)

Chissà se Eluana vuole morire. Nel suo silenzio assoluto, sul suo volto, non c'è nè assenso nè determinazione, ma solo l'immobilità di quel coma che da 15 anni l'ha inchiodata in quel letto. Quindici lunghi anni scanditi dal nulla, 5.745 giorni in stato vegetativo. Metà della sua vita è ormai sfilata via in silenzio, cancellando la sua bellezza, la sua gioia, il suo sorriso adolescente. Era un mattino di gennaio del 1992 infatti quando a seguito di un incidente, Eluana venne ricoverata all'ospedale di Lecco in coma profondo. Poche speranze per i medici, anche se per loro la cosa più urgente era strapparla alla morte, una morte, alla luce dei fatti, lunga una vita. Ma è vita quando i tuoi occhi si aprono e si chiudono seguendo il ritmo del giorno e della notte? Puoi chiamare "vita" due labbra scosse da un tremore continuo e una cannula che dal naso ti porta alimento allo stomaco? Non soffre Eluana, ma non vive, è lì ancora presente a ricordare ai presenti la sua morte avvenuta quindici anni fa, quando era nel fiore della vita e con un domani tutto da scrivere. Il papà Giuseppe, dopo aver pianto tutto il suo dolore e sperato per quel "risveglio" mai avvenuto, da anni si batte per staccare la spina della macchina che la tiene in vita, per ridare dignità a quella figlia condannata per chissà quanto tempo ancora, a sopravvivere a sé stessa. (Gericus)
(foto: Eluana Englaro)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai detto bene all'inizio,Eluana non può pronunciarsi,non può dire se vuole continuare a stare in questa situazione o vorrebbe che le staccassero la spina.Non si può decidere al posto suo...In alcuni rari casi il paziente si è risvegliato anche dopo 18 anni...e allora? Troverebbe la spina staccata??