martedì 31 luglio 2007

IL PRIMATO DEI SUICIDI E' DELLA VALLE D'AOSTA (1992)

La Valle d'Aosta ha il primato dei suicidi in campo nazionale, con scelta violenta e dimostrativa dei modi. Impiccagione e annegamento sono ai primi posti e costituiscono le "scelte" messe in atto da persone di una certa età. Abbastanza frequenti l'ingestione di barbiturici o altri medicinali fra i giovani; molto più raro il suicidio con arma da fuoco. Poi ci sono i suicidi "mascherati" per pudore: almeno un terzo delle overdose da eroina sono suicidi. Al primo posto tra i "moventi" ci sono ancora la malattia e l'infermità. Negli ultimi dieci anni il numero dei suicidi è cresciuto del 30 per cento nei Paesi europei e del 42 per cento in Italia. Nell'alta percentuale di questo fenomeno in Valle -spiega il dottor Nadir Vietti, primario del reparto di psichiatria dell'ospedale regionale- sono raggruppati anche i tentativi di suicidio che in altre regione sono classificati diversamente". Sempre secondo il dottor Vietti, non esistono motivazioni circostanziate che offrano spiegazioni esaurienti per l'alto numero di suicidi in Valle. "Se nei decenni passati una causa era l'isolamento di alcune vallate, oggi questi ostacoli sono stati superati. Molti suicidi vengono attuati da persone tranquille e senza precedenti psicopatologici". (La Stampa)

1 commento:

Anonimo ha detto...

C ‘era una volta un re di un piccolo territorio. Aveva un’unica fissazione nel suo cuore: mantenere il potere eliminando dal suo regno ogni possibile occasione di infamia e di dissenso.
Un giorno un viandante dall’apparenza di un mendicante passò nel suo regno e gli disse:
Sire, io posso esaudire ogni tuo desiderio: Mostrati generoso con me e dimmi cosa vuoi.
Il re gli consegnò un elenco di uomini e donne “pericolose”, a suo giudizio, per l’incolumità del suo paese. Ai primi posti prostitute e ladre. Ai secondi gente di origine non autoctona e non assimilati politicamente al partito del re.
Il viandante si disse: ohibò che bell’affare, adesso ho abbastanza materiale per proseguire con le mie ricerche.Ho avuto una bella idea a venire in questo staterello pieno di umani interessanti come cavie data la loro fragilità che si manifesta con un sacco di bevute.Telefonerò all’imperatore che avvisi tutta la sua cerchia di potenti che il piccolo re c’è cascato e che ora possiamo provare le nuove tecnologie di controllo della mente, i nostri super microchip comprati d’occasione dai nostri amici dell’impero Asu e Aicnrf, le nostre radiofrequenze e raggi laser, i nostri satelliti che ci permettono d’inseguire anche una formica.
La prima della lista era contrassegnata come una volgare puttana, fascista e comunista insieme, cattiva, sadica e falsa.”Proviamo su di lei” Si disse il viandante adagiato su uno splendido divano di un ricco angolo del palazzo del re.Chiamò di nascosto i suoi scudieri che di notte s’infilarono nel suo studio e si misero all’azione.
Su quella prima cavia cominciarono a tessere la loro micidiale e criminale tela .Dapprima si avvicinarono a lei per incuterle paura (1° stadio per entrare in contatto con le sue frequenze e registrarle), poi iniziarono la seconda fase del programma, quella della frammentazione del suo io attraverso l’invio, tramite radio frequenze al chip innestato nel corso di un’ operazione al braccio mesi prima, di insulti e frasi di disprezzo per distruggere la sua autostima e render più debole e meno resistente il suo cervello, poi passarono alla fase tre : voce consolatoria, di assunzione di difesa agli attacchi della voce burbera e fredda precedente”ma no, non è così etc etc”, poi ancora alla fase 4 “ho detto apposta queste frasi e la cretina ci ha creduto” con una ricaduta nella disistim,a e nel disorientamento da parte della cavia. Le frasi, i discorsi sulle sue azioni e sulla sua intelligenza e moralità si alternavano giorno e notte, inviate nel cervello della “puttana” (che puttana non era, né fascista, né comunista, né falsa, né crudele) giorno e notte, il week-end attraverso un registratore per indurla alla pazzia o al suicidio , situazioni indotte su tante altre cavie precedenti.
Arrivarono sino all’ultima fase del programma: il possesso completo del cervello attraverso il pianificato controllo parziale e progressivo delle varie sue aree attraverso la manipolazione del chip e la produzione artificiosa, sulla base degli schemi originali acquisiti, delle reazioni-emotive, logiche ed affettive.
Entusiasti i cinici camici assassini finti viandanti servitori della Religione del Silicio chiamarono l’imperatore per comunicargli che ora erano in grado di dominare anche gli spiriti più ribelli e che potevano iniziare il Piano di conquista universale per il nuovo Ordine mondiale di cui sarebbero diventati i legittimi proprietari.
Restava un problema: cosa fare ora di quel corpo schiavizzato?Soffriva, scalciava per il tormento di quel continuo balbettio di salami dentro alle sue orecchie.Beh, la soluzione non poteva essere che l’omicidio. La “puttana” (per modo di dire)aveva superato le fasi uno (suicidio indotto. Era stato così facile per tante altre cavie mentalmente dominate) e la fase due (follia). Ma, che tipo di eliminazione senza lasciare tracce? Incidente stradale o in casa? Bruciatura del cervello attraverso una scarica di onde elettromagnetiche.
Il falso viandante ed i suoi scudieri sono ancora lì ad interrogarsi sulla scelta da compiere, pieni, come otri, della soddisfazione narcisistica dei successi finora raggiunti. Il seguito della favola alla prossima occasione. Magari attraverso l’articolo o il necrologio di un giornale. Ciao.