sabato 7 aprile 2012

Pasqua, la strage degli innocenti

Ma siamo proprio sicuri che Gesù Cristo voglia una carneficina di agnelli nel giorno di Pasqua? E' una domanda che mi chiedo spesso, soprattutto nell'avvicinarsi di questa festività. Me lo chiedo perché anche Lui amava gli animali, tanto da salvarli in quel rovescio d'acqua chiamato "Diluvio universale", quindi perché questa strage che si ripete nel tempo? Saranno infatti milioni i cuccioli di agnello che in questi giorni, strappati alle loro madri, saranno sballottati per chilometri su camion-lager per venire poi barbaramente uccisi per soddisfare gli appetiti della gente. Un'usanza antica, triviale, e se poteva andar bene 2000 e più anni fa, oggi è uno sconcio da rinnegare. Il termine Pasqua poi, in aramaico "Pasha" che corrisponde all'ebraico "Pesah", significa "andare oltre", quindi quale collegamento c'è con l'Olocausto degli agnelli? Si dice che tutto ciò derivi dal sacrificio di Gesù Cristo sulla croce, ma Pasqua è resurrezione e vita di Nostro Signore, e per festeggiare l'evento c'è il rametto di olivo e l'uovo pasquale, riconosciuto quest'ultimo in tutto il mondo proprio come il simbolo della vita che nasce, ma anche del mistero e della sacralità. Che sia una Pasqua di pace dunque, ma senza il sangue di milioni di innocenti...

1 commento:

Anonimo ha detto...

D'accordissimo Gericus,
solo chi e' che lo va' a spiegare
ai Macellai!