domenica 14 dicembre 2008

ALBERTO STASI: "HA SEMPRE MENTITO"?

Garlasco (Pavia) - Alberto Stasi (foto) forse ha la facoltà di volare, poiché su centomila simulazioni effettuate sul computer di altrettanti percorsi fatti nella casa dove venne uccisa Chiara Poggi, ci sono "zero possibilità" che questi non si sia sporcato le scarpe di sangue. Lo conferma un ingegnere del Politecnico di Torino mettendolo nero su bianco: "Non c'è una sola prova che Stasi non intercetti tracce ematiche". E sono 129 le pagine che Piero Boccardo, 44 anni, professore di Telerilevamennto al dipartimento di Ingegneria del Territorio, Ambiente e Geotecnologie, che potrebbero dare una svolta alle indagini. Il software, creato appositamente per il processo, ha di fatto ricostruito i movimenti del giovane subito dopo il delitto, prendendo in considerazione solo tre tragitti principali: ingresso/stanzetta; stanzetta/porta d'accesso vano scale e infine, da qui all'uscita. Risultati? 19,4 passi, dove più della metà toccano inesorabilmente il sangue. Impossibilità assoluta quindi di non sporcarsi le suola delle scarpe, visto l'enorme spargimento di sangue rinvenuto dai magistrati nella villetta di Garlasco. Del resto questo nuovo test non fa altro che rafforzare la tesi degli inquirenti, da tempo ormai indirizzati a seguire la pista che vede unico imputato proprio Alberto Stasi, l'enigmatico studente 25enne laureatosi nel frattempo alla Bocconi e che il 24 del prossimo febbraio dovrà comparire davanti al giudice delle udienze preliminari con l'accusa di omicidio volontario, un'accusa -se confermata- che porta all'ergastolo. Era il 13 agosto 2007 quando Alberto Stasi, fidanzato di Chiara, telefonò al 118 per chiedere l'intervento dei soccorsi, prima di recarsi subito dopo dai carabinieri. Era stato lui infatti a trovare il corpo senza vita della ragazza, poiché, allarmato da numerose "telefonate fatte senza risposta", si era deciso di andare a vedere cosa fosse successo. Dichiarazioni subito "prese con le molle" dagli inquirenti, poi una settimana dopo il delitto, Stasi viene formalmente indagato per l'omicidio di Chiara, e arrestato il 24 settembre. Per il gip di Vigevano Giulia Pravon però gli indizi non sono sufficienti, e una settimana dopo lo rimette in libertà. Troppe cose però non quadrano, fino all'ultimo test scientifico che rafforza l'accusa: "Alberto ha mentito fin dal primo giorno." (Gericus)

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